20 FEBBRAIO 1631 - SPAGNA, ITALIA, AUSTRIA

    L’Infanta Maria Anna d'Asburgo - Spagna, terzogenita figlia del re iberico Felipe III e di Margherita d'Asburgo - Stiria, arciduchessa d'Austria, «dopo... anni di negoziati», sposa il cugino Ferdinando III d'Asburgo - Austria, maestà d'Ungheria e di Boemia.
    «Quando ando’a’marito» Maria Anna, dalla natia Spagna, viaggiò «all’Austria tramite l’Italia». In Italia si trattenne più mesi visitando luoghi e città, accolta e riverita - ovunque - dai più alti rappresentanti del potere civile e religioso con feste sfarzose e “tavo|e” luculliane.
    Ripartita dalla “Napoli spagno|a” e da Avellino (24 dicembre 1630), dopo le tappe di Mirabella (Eclano), Ariano (di Puglia, oggi Ariano Irpino), Bovino, Torremaggiore, giunge a Serracapriola, feudo di Andrea Gonzaga.
    In una Serracapriola ancora “toccata” dai pesanti disagi del funesto terremoto dell'anno 1627, Maria Anna si ferma e pernotta[1] con il suo seguito di «gentiluomini, dame di compagnia, cameriere, cuoche e servitori» e di materiali da trasporto (30 carrozze, 12 lettighe, 250 cavalli da sella, 530 bestie da soma).
    Da Serracapriola la principessa riprende il viaggio a tappe «rivolto» verso Ancona/Porto[2] da dove il 26 gennaio 1631 s’imbarca per Trieste/Porto,- lì una delegazione reale, incaricata dallo sposo - sovrano, la scorta nello Stato maritale ove siederà quale regina consorte.
    [1] In Serracapriola «Palloggio» per la regina ed il suo seguito viene realizzato «di gran costo».
    [2] Il passaggio, i soggiorni, le escursioni turistiche della principessa spagnola «attraverso lo Stato de’ Santa Chiesa» (da Giulianova, prima città pontificia, ad Ancona attraverso Fermo - Macerata - Recanati - Loreto) costarono all’Erario di Papa Urbano VIII 30.057,99% scudi.

    26 MARZO 1827 - FOGGIA, INTENDENZA DI CAPITANATA
    L’|ntendente di Capitanata scrive a Monsignor Raffaele Lupoli, vescovo di Larino (1818 - 12 dicembre 1827); «in continuazione di quanto le feci conoscere col mio foglio del 25 Gennaio corr(ente) anno, mi do l'onore manifestarle essersi da S.E. il Ministro Segretario di Stato degli Affari interni approvato che il Comune di Serracapriola (Diocesi di Larino, nda) concorra alla spesa per la fusione della nuova campana (per la collegiata di Santa Maria in Sylvis, nda) per la somma di Ducati sessanta, avendone per tale oggetto passato il mio Uffizio al Sotto lntendente del Distretto sotto questa medesima data (26 marzo 1827, nda), onde possa dare gli Ordini corrispondenti, e devenirsi al dippiù che si conviene...».

CAMPANE SERRANE

    Oggi come ieri, le campane, con i loro squilli, sono l'anima parlante di una comunità. Pronte a segnalare nelle ombre mattutine, nel fuoco del meriggio, nelle notti senza luci avversità e pericoli, feste, letizie e tradizioni del quotidiano fluire cittadino.
    Il 18 giugno 1933 (XI E.F.) Vincenzo Castelnuovo, Podestà ed Ufficiale di P.S. di Serracapriola, così scrive ai Parroci delle Collegiate di San Mercurio martire e di Santa Maria in Sylvis:
    «Poiché per tradizione locale si suonano le campane (delle Chiese), all'accostarsi dei temporali, non trovo difficoltà alcuna che tale consuetudine venga rispettata.»
    «Per motivi di ordine pubblico, dispongo però che d'ora in poi, il suono delle campane per scongiurare temporali deve essere preventivamente da me autorizzato.»
    Al “din - don - dan” dei sacri bronzi è ricorso il fascismo per dare tocchi gioiosi a particolari ricorrenze storiche.
    Il 26 ottobre 1934 (XII E.F.) il Podestà Castelnuovo notifica ai Parroci serrani la disposizione del Prefetto di Foggia (emanata telegraficamente |o stesso giorno) che dispone per i giorni 27 e 28 ottobre 1934 il suono «a distesa» delle campane «delle civiche Torri», dalle ore 11,45 alle ore 12,15, per ricordare alla popolazione la “Marcia su Roma" dell'anno 1922.
    La torre campanaria di Santa Maria in Sylvis, innalzata dall'anno 1593 in avanti su licenza di Ferrante Gonzaga, Signore di Serracapriola, prima che il terremoto del 1627 ne minasse la stabilità, era dotata di campane fisse, a martello, sostituite nel fluire del tempo, per rotture, o vetustà, con bronzi mobili di fogge e dimensioni diverse, alcuni realizzati negli anni:
-1693/1694 (campanaro Francesco Tarantino, residente in Orsara di Puglia), ma originario di S. Angelo dei Lombardi),-
-1802 = =
-1925 (fonderia Mari di Torre de’ Passeri - Abruzzo: il “campanone", intitolato a|l’|mmacolata Concezione; la “mezzanelIa", a San Fortunato martire. Entrambe le campane divenute bersaglio della violenza popolare scatenatasi in Santa Maria in Sylvis nell’anno 1975, vengono realizzate nell'anno 1976 (parroco Michele Leccisotti) dalla Fonderia Marinelli di Agnone, nel Molise (costo lire cinquemilioni).
    Il “campanone", (quintali 11,60) è dedicato al Patrono “minus principa|is" di Serracapriola, san Fortunato martire. Su di esso i bassorilievi de|l'Urna e della figura del Martire ponziano, il nome di Giovanni Paolo II, Pontefice in cattedra nell'anno della fusione, di Angelo Criscito, vescovo di San Severo (1970 - 1985), al tempo Amministratore Apostolico della Chiesa serrana e le date della fusione bronzea e dell'inaugurazione.
    La “mezzane||a" (quintali 2,10) è consacrata alla Beata Vergine Maria, titolare della collegiata e Signora di Serracapriola, solennizzata annualmente nella ricorrenza del Ferragosto. (Foto: Ivana Ciarallo)

    1° OTTOBRE 1943 - SERRACAPRIOLA

    È libera dal nazismo Serracapriola; alle 16, ora legale, vi arrivano gli “Al|eati".
    La resa della Germania (7 maggio 1945) ferma la Seconda Guerra Mondiale in Europa. Le
    atomiche americane sulle nipponiche Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945), favoriscono la resa del Giappone annunciata il 15 agosto 1945 e sottoscritta il 2 settembre 1945.
    Termina, di conseguenza, la guerra nel Mondo, ma, per la intera famiglia dei popoli, si apre l'era del terrore atomico.



    NATALE 1950. CHIESA SANTA MARIA DELLE GRAZIE - SERRACAPRIOLA

    Si dice la Messa di Mezzanotte da più anni non officiata in Santa Maria delle Grazie. Assente il guardiano, padre Cassiano da San Giovanni Rotondo (m. 1972), celebra fra Felice da Montemarano che, con Camillo Pergola e Casimiro Fossaceca, entrambi di Serracapriola, è anche l'autore del Presepio allestito nella chiesetta cappuccina.

    12 GIUGNO 1970 - DIOCESI DI LARINO

    Pietro Santoro (Roccabascerana, 1913 - San Giovanni Rotondo, 1998) viene nominato Vescovo delle Diocesi molisane di Larino e diTermoli, accorpate “in persona episcopi” per la seconda volta nella loro storia più recente.
    Durante l’Episcopato frentano di monsignor Santoro (1970 - 1979), il Decreto numero 456, datato 5 luglio 1972, emesso dalla Congregazione per i Vescovi, affida il «bene spirituale dei fedeli di Chieuti e di Serracapriola»[1], legato dal secolo dodicesimo alla Chiesa di Larino, all'Amministrazione Apostolica di Angelo Criscito, vescovo residenziale di San Severo. La stessa Congregazione il 1° Novembre 1985 emette il Decreto “De mutazione finium Dioecesium” firmato
    dal cardinale - prefetto Bernardin Gantin; “lontano" dalla Storia delle “Comunità” interessate, “lontano" dal deciso No espresso dalle stesse “Comunità" destinatarie del provvedimento, il diktat vaticano assegna definitivamente, e senza appello, «l'intero territorio delle Parrocchie esistenti
    nei Comuni volgarmente conosciuti con i nomi di Chieuti e di Serracapriola» alla Circoscrizione ecclesiastica di San Severo (Presule in cattedra, Carmelo Cassati).

"SACRA CONGREGAZIONE PER I VESCOVI LARINO - S. SEVERO"
Amministrazione Apostolica
DECRETO

    Perché meglio si provveda al bene spirituale dei fedeli dei Municipi di Chieuti e Serracapriola, i quali appartengono alla Diocesi di Larino e si trovano nella provincia civile di Foggia, la Sacra Congregazione per i Vescovi, ascoltati gli Ordinari di Larino e di S. Severo, ai quali interessa, in forza delle speciali facoltà a se affidate dal Sommo Pontefice, per Divina Provvidenza Papa Paolo VI, nomina e costituisce l'Eccellentissimo Padre Signore Angelo Criscito, Vescovo di S. Severo, Amministratore Apostolico - secondo il volere della Santa Sede - dei predetti Municipi, con tutti i diritti, le facoltà e uffici, che competono ai Vescovi diocesani, a norma del diritto comune.
    La medesima Sacra Congregazione per i Vescovi stima che l'eccellentissimo Padre Signore Angelo Criscito, Vescovo di S. Severo, all'esecuzione di tutti questi mandati, rimetta, preso l'impegno, alla medesima Sacra Congregazione una copia autentica della fatta esecuzione.
    Contrariamente a qualsiasi minima cosa si oppone.
    Dato a Roma, dalla Sede della Sacra Congregazione per i Vescovi, il giorno cinque del mese di luglio dell'anno 1972.
    Carlo cardinale Confalonieri — Prefetto -".
    [1] Serracapriola e Chieuti sono «terre spettanti alla Diocesi di Larino» sin dal secolo dodicesimo: Serracapriola, con il toponimo «Serra», risulta «sub jure Larinensis Episcopatus» già nell’anno 1127; Chieuti, con il nome «Pleuto», nel Marzo 1181.

    17 DICEMBRE 1996 - SERRACAPRIOLA

    Al via la costruzione della rete distributrice del gas naturale (metano) nell'abitato di Serracapriola. All'inizio dei lavori, eseguiti dall'Impresa Del Fiume di Taranto, presenziano il sindaco Filippo Mascolo, eletti a “Palazzo Arranga” e personale del|’|talcogim spa di Milano, gestore della rete metanifera.