I PROGRAMMI DEL 1860
Nel 1861, alla proclamazione dell'Unità, in Italia si
parlavano molti dialetti. Il 70% della popolazione (soprattutto
nel sud) era impegnata nell'agricoltura e soltanto il 2,5% parlava
l'italiano. Il livello di analfabetismo toccava il 50% nelle regioni
del nord, mentre nel Sud la massa degli analfabeti raggiungeva
il 90% .
Quindi l'esigenza di una scuola che doveva impartire i rudimenti
essenziali del leggere,dello scrivere e del far di conto con mezzi
artificiosi, quali il simbolo e la coercizione. C'era un netto
contrasto tra la scuola e la vita attiva del bambino nel suo ambiente
quotidiano dove poteva usufruire del dialetto, del gioco, dei
mestieri artigianali e domestici, che lo educavano; ma dove non
trovava giornali, insegne, manifesti (il banditore informava la
gente) per avere un aggancio con la scuola, che lo istruiva. Il
bambino, considerato un vaso da riempire, meccanicamente imparava
dal maestro dei concetti per lui astratti. Nonostante i rinnovamenti
apportati dai programmi del 1923 e del 1945, il nozionismo nella
scuola perdurò fino alla attuazione dei programmi del
1955 che fecero "aderire maggiormente il piano didattico
alla struttura psicologica del fanciullo". La
scuola deve saper leggere i tempi in cui opera per adeguarvisi,
poiché è la realtà che detta il metodo di
lavoro.
I primi programmi di studio, legge Gabrio Casati,
per le scuole elementari e normali italiane entrarono in vigore
il 1° gennaio 1860, poco più di un anno prima della
costituzione del Regno d'Italia (17 marzo 1861) con il primo Parlamento
che dichiarò all'unanimità Vittorio Emanuele
II re d'Italia. All'unificazione, già il 21 ottobre
1860, sindaco Cesare Finizio, contribuì anche Serracapriola
nel plebiscito votato nella chiesa di S.Anna, adibita a seggio
elettorale.
La legge Casati per oltre mezzo secolo fu lo statuto fondamentale
della scuola italiana e fu applicata gradualmente in tutta la
penisola, compreso il nostro paese dove l'analfabetismo era molto
accentuato. Prevaleva la pedagogia spiritualistica di Rosmini
e Lambruschini L'istruzione, che veniva data in tutti i
Comuni, era obbligatoria nel grado inferiore di
due anni. In prima classe secondo il metodo sillabico, che aveva
sostituito l'antico metodo alfabetico, si usava il sillabario.
Il grado superiore di altri due anni era obbligatorio nei
Comuni con una popolazione di almeno 4000 abitanti (Serracapriola
nel 1861 contava 4749 anime). Ma normalmente la scuola era limitata
a tre anni. L'obbligatorietà venne però vanificata
perché non c'erano sanzioni contro gli inadempienti.
I maestri elementari dovevano avere la patente d'idoneità
rilasciata dalle Scuole Normali. Essi venivano assunti dai Comuni
che gestivano la scuola e dopo un periodo di prova potevano essere
riconfermati o licenziati. Si aveva difficoltà ad assumerli
per i modesti stipendi e per la mancanza di un istituto per la
loro formazione. Le lezioni si svolgevano in case private, affittate
dal Comune. "I maestri ricordano che quando le scuole
erano tutte riunite nei sottani del palazzo piccolo Pepe, ora
proprietà del signor Michele De Luca, venivano pochissimo
frequentate dagli alunni in tempo d'inverno.." (da
un comizio elettorale di Luigi Gatta del 12-7-1914). Il numero
massimo di alunni arrivava ad oltre settanta unità per
ogni classe. Anche ai più dotati l'apprendimento delle
tre materie di base: religione, italiano, aritmetica era molto
difficile. Per cui i maestri per consuetudine impartivano una
disciplina dura con punizioni corporali spesso eccessive che facevano
perdere ai discenti il gusto di frequentare la scuola. Mazz
e pènèll fànn i figghje bèll
Pène senz'è mazz fànn i figghje pazz.
Questi detti giustificavano la didattica della mazza e
chi la esercitava. Complici i genitori che rincaravano la dose
quando i figli, bastonati, tornavano a casa.
In una nostra scuola comunale (2ª m.), ubicata in via Belvedere,
insegnava il maestro Luigi Salvito, con patente di grado
inferiore, figlio di Casimiro e di Raffaella D'Agostino, nato
a Serracapriola l'11 giugno 1828.
Grazie alla legge Coppino del 15 luglio 1877 l'istruzione
elementare diventò obbligatoria e trovò piena applicazione
sotto il regno di Umberto I che salì al trono il
9-1-1878, quando a Serracapriola era sindaco dal 1876 il dott.
Giulio Castelnuovo. Coppino sostituì la religione,
già mancante nei programmi del 1867 per le mutate condizioni
politiche, con le nozioni sui doveri dell'uomo e del
cittadino. Si insegnava solo lingua e aritmetica ma c'erano
dei cenni di storia, geografia e scienze. L'unico testo in dotazione
era il libro di lettura. Allora per uno studio più approfondito
era diffuso il Giannetto del Parravicini, sorta di piccola
enciclopedia per ragazzi dai 7 ai dieci anni. Il 16 dicembre 1878
venne istituito il Monte delle pensioni per i maestri elementari.
Dopo la legge Boselli del 19 aprile 1885, che limitò
la libertà dei Comuni per la nomina e il licenziamento
dei maestri e la seconda legge Coppino dell'11 aprile 1886, che
aumentò appena gli stipendi dei maestri, si arrivò
ai programmi del 1888, importanti per le Avvertenze compilate
da Aristide Gabelli, insigne pedagogista del tempo. La
pedagogia positivista italiana dominò nelle nuove Scuole
Normali (cosiddette perché vi si insegnavano le norme
del metodo d'insegnamento) appena istituite per la formazione
dei maestri, sostenendo la nuova scuola secondo il metodo oggettivo.
Alle materie tradizionali delle prime tre classi si aggiunsero
la geografia e la storia, oltre alle varie nozioni per le classi
superiori.
Nel 1886 Edmondo De Amicis scrisse il Cuore, editore
Treves. Questo libro di lettura per la scuola elementare
fu una rivoluzione rispetto ai Giannettini del Collodi,
già piacevoli in rapporto ai pesanti libri di scuola. L'autore
riportò nel testo la storia di un anno scolastico tratta
dal diario scritto dal figlio Enrico, scolaro di una terza elementare
di 54 unità. Nel Cuore, anche se era ambientato
nel vissuto di una città dell'Italia settentrionale (Torino),
si riconoscevano gli scolari di ogni regione, poi di molte altre
nazioni e recentemente della Cina. Infatti il libro è stato
tradotto in tutte le lingue. Con questo libro un'Italia da terzo
mondo ha camminato verso il secolo ventesimo e ha dato le basi
alla nostra epoca. Oltre al suo capolavoro il De Amicis scrisse
Il Romanzo di un Maestro (1890), Fra scuola e casa
(1892), La maestrina degli operai (1895) e altri libri
di letteratura educativa.
Dopo pochi anni nel 1894 (sindaco di Serracapriola Raffaele
Facciolli) il nuovo ministro della pubblica istruzione Guido
Baccelli compilò i nuovi programmi con istruzioni particolari
per ogni disciplina di studio. (educazione morale, lingua, aritmetica,
storia, geografia, diritti e doveri, calligrafia, nozioni varie,
disegno, canto, ginnastica e lavoro). Per la prima volta in questi
programmi governativi si istituirono nelle scuole elementari il
lavoro manuale, il campicello scolastico e la festa
degli alberi.
Il 29 luglio 1900, ad Umberto I, deceduto tragicamente in un attentato,
successe il re Vittorio Emanuele III. Tre anni dopo,
mentre a Serracapriola era sindaco il dott. Luigi Gatta,
con la legge Nasi del 19 febbraio 1903, aumentò
l'ingerenza dello Stato nell'amministrazione scolastica limitando
ancora l'autonomia dei Comuni in merito alle nomine ed ai licenziamenti
dei maestri.
Nelle scuole comunali di Serracapriola, anno scolastico 1900-1901,
nella classe 3ª maschile, in via Ferdinando de Luca, (sindaco
Simone Altamura) insegnava il maestro Francesco
di Carlo. Nato a Bussi (Aquila) nel 1848 con patente di
grado superiore normale, già in servizio dal 1871, insegnava
nel nostro Comune dal 1882. Iscritto al Monte delle pensioni dal
1881 percepiva uno stipendio di £.1080.
Nell'anno scolastico 1901-1902 insegnavano: nella classe 1ª
maschile, in via Giannone, il maestro Baldassarre de Leonardis,
nato a Serracapriola nel 1859, con patente di grado inferiore
di licenza normale, iscritto al Monte delle pensioni dal 1881,
con stipendio di £.1060; nella classe 2ª, in via S.Maria
del Monte, la maestra Enrichetta Gatta di Tommaso e di
Rosina Maresca, nata nel 1862, fornita di patente di grado inferiore
di licenza normale, con stipendio di £.864; nella 3ª
classe femminile, in via S.Maria del Monte, la maestra Concetta
Martelli nata a Serracapriola nel 1875. In questo periodo
era Direttore Didattico Giovanni Antifora con sede ad Apricena
(FG), mentre F.Brunori occupava il posto di R.Ispettore
Scolastico.
Il ministro Orlando, invece, con la legge dell'8 luglio
1904, contribuì al rinnovamento della scuola con l'obbligo
scolastico fino al dodicesimo anno di età, con l'aumento
degli stipendi ai maestri facendone carico allo Stato, istituì
il Corso Popolare, nei comuni di oltre 4000 abitanti, con
le classi quinta e sesta e autorizzò le
classi miste. Inoltre diede l'incaricò di preparare
i nuovi programmi del 1905 al prof. Francesco Orestano.
Questi abbinò la pedagogia positivista alla psicologia
dell'Herbart conservando le materie tradizionali come i Doveri
morali e civili e aggiungendo le lezioni di cose.
Nel 1908 nasceva il "Corriere dei Piccoli", supplemento
al Corriere della Sera di Albertini, fumetto di successo fra i
bambini.
A Serracapriola nell'anno scolastico 1904-1905 la maestra Grazia
Marcovecchio, nata a Foggia nel 1856, insegnava nella classe
1ª, in via Ferdinando de Luca. Il maestro Daniele
Rogato, nato a Serracapriola nel 1866, con patente di grado
superiore, già in servizio dal 1891, e nel nostro Comune
dal 1903, ebbe nell'anno scolastico 1905-1906 la 2ª classe
maschile in via Belvedere n.16. Iscritto al Monte delle pensioni
dal 1891, aveva uno stipendio di £.1140.
In seguito alla legge Daneo-Credaro del 4 giugno 1911,
(sindaco di Serracapriola De Luca Pasquale) le scuole
elementari (1ª-2ª-3ª-4ª) e popolari (5ª-
6ª) furono amministrate dallo Stato e controllate dal Consiglio
provinciale Scolastico che gestiva direttamente le scuole statali
sotto la presidenza, non più del Prefetto ma del Provveditorato
agli Studi. Lo Stato inoltre aumentò gli stipendi dei maestri
che, avendo superato i concorsi provinciali, erano iscritti nei
ruoli. Istituì i Patronati Scolastici per l'assistenza
scolastica e altre previdenze a favore degli alunni bisognosi
e in ogni provincia Circoli direttivi didattici con a capo
un Vice-Ispettore.
Nell'anno scolastico 1915-1916 (sindaco Cardascia Fortunato)
nella 2ª classe maschile di 49 scolari, in via Borgo Occidente,
insegnava (con diploma di abilitazione all'insegnamento) il maestro
Lorenzo Castriota di Luigi e di Celeste Irace, nato a S.Martino
in Pensilis (CB) nel 1885. Questi, che ebbe anche una scolaresca
di ben 105 alunni, costringeva gli scolari negligenti a studiare,
portandoseli a casa sua dopo la fine delle lezioni.
Dopo la legge del 6 luglio 1919, che migliorò e unificò
gli stipendi dei maestri senza più alcuna distinzione di
sesso e di classe, nel 1921 (sindaco a Serracapriola Centuori
Attilio) venne istituita l'Opera contro l'analfabetismo
gestita da Enti Delegati.
Nell'anno scolastico 1918-1919 (sindaco ff.Centuori Giacinto)
nella classe 4ª maschile, in via S. Maria del Monte, insegnava
il maestro Francesco Salciti fu Luigi e fu Cardina Verrilli,
nato a Serracapriola nel 1859, con stipendio di £.1740.
Era iscritto al Monte delle Pensioni dal 1879.
In questi sessanta anni la scuola elementare, selettiva, riuscì
a sviluppare soltanto alcune capacità dello scolaro. I
noti metodi, radicati nel costume del tempo, usati dai maestri
per istruire, erano giustificati dal fatto che l'insegnamento
era avulso dalla vita. In una classe elementare del nostro paese
uno scolaro, avvezzo alle punizioni, si recò a scuola con
il sedere ben protetto da un piatto di terracotta. Alla immancabile
mazzata, il rumore del piatto rotto fece trasalire il maestro,
autore della punizione, che esclamò:- Mamm! Caje
rott l'oss ! - Molti altri insegnanti, invece rispecchiavano
degnamente la figura di Perboni, il maestro di Enrico
Bottini e dei suoi compagni, personaggi reali del libro Cuore
di De Amicis. Questi erano i modelli autentici degli italiani
medi di allora che stavano preparando il mondo industriale, giunto
dopo con l'istruzione, col lavoro, con i sentimenti e con l'onestà.
A questo contribuirono anche i serrani quando in massa andarono
a lavorare nelle industrie del nord-Italia. Il Cuore incoraggiava
alla speranza. Pervaso di solidarietà fondata sui sentimenti,
sull'amor di Patria e sul rispetto del prossimo affrontava il
problema educativo evidenziando la necessità della collaborazione
tra scuola e famiglia.
Anno Scolastico 1912-1913. Classe 3° maschile del maestro Francesco Di Carlo. Alunni iscritti (67) e loro data di nascita: Altamura Vincenzo (1903), Balice Pietro (1903), Bucci Raffaele (1904), Calluro Michele (1901), Caniallo Vincenzo (1903), Capotorto Giuseppe (1904), Cardascia Michele (1904), Cardascia Vincenzo (1904), Castelnuovo Alberto (1904), Caudino Giuseppe (1900), Colasi Nicola (1904), Cordisco Antonio (1900), Corroppoli Martino (1902), D'Adamo Giuseppe (1901), D'Adamo Manfredi (1903), D'Adamo Matteo (1903), D'Amato Casimiro (1904), D'Amico Alfredo (1902), De Cesare Michele (1904), De Cesare Alessandro (1903), De Felice Fortunato (1903), De Fronzo Nicola (1903), De Girolamo Nicola (1904), De Leonardis Alessandro (1902), De Luca Luigi (1902), De Marzio Fortunato (1904), De Renzis Pietro (1901), De Simio Giuseppe (1903), De Stefanis Carlo (1903), Di Carlo Carlo (1901), D'Orio Luigi (1902), Falcone Ennio (1902), Ferreri Vincenzo (1901), Fiani Ernesto (1903), Figliola Martino (1904), Forte Salvatore (1901), Gabriele Roberto (1903), Gallo Silvio (1902), Gallo Alessandro (1903), Gatta Vincenzo (1903), Gentile Giulio (1904), Giannini Tullio (1900), Giannini Ubaldo (1902), Giannubilo Francesco (1902), Lapolla Francesco (1904), Mascia Alessandro (1903), Mascolo Umberto (1901), Mastrangelo Luigi (1903), Melillo Antonio (1904), Miglietti Arturo (1903), Past˜ Michele (1903), Pescatore Leonardo (1902), Piedimonte Luigi (1903), Pracella Fortunato (1902), Pucarelli Vincenzo (1903), Rendine Vincenzo (1903), Ricci Carlo Luigi (1904), Ricci Domenico (1903), Ricci Giunio (1904), Ricci Tito (1904), Rogato Giuseppe (1903), Sanitˆ Basilaio (1904), Sdeo Vincenzo (1903), Tardiola Vincenzo (1900), Terlizzi Michele (1902), Torzilli Giovanni (1904), Torzilli Pietro (1904).
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