LA SCUOLA MATERNA

Per secoli l’infante restò affidato alle cure della madre, senza essere considerato dal punto di vista educativo. Dall’Unità in poi, per decenni, lo Stato italiano trascurò l’educazione dell’infanzia lasciando all’iniziativa privata, nella maggior parte dei casi confessionale, tale prerogativa. Gli asili avevano una funzione di parcheggio assistenziale per i piccoli. La formazione dell’insegnante, suora o laica, si fermava al possesso di caratteristiche di vocazione materna, ignorando la professionalità e la preparazione scientifica. Soltanto pochi educatori iniziati, come Ferrante Aporti, affrontarono con competenza l’educazione della prima infanzia. Infatti gli asili aportiani furono i primi in Italia a porsi scopi educativi.
  Nella nostra Serracapriola (che rispecchia con sfumature diverse il sud dell’Italia agricola), fatta eccezione per i bambini di famiglie agiate, ben curati nel dorato ambito domestico, i figli delle contadine (partoriti in casa sotto le cure della levatrice, a vèmmère), venivano svezzati durante il duro lavoro della campagna. Le mamme prima di iniziare il lavoro, mettevano al sicuro i piccoli ndu vèrile, in un barile zavorrato e aperto da una parte per infilarvi il bambino.
  Nel 1815 il convento dei Riformati venne concesso a Maria Ruggiero per essere trasformato a casa di educazione. Nel 1885 nacque un Asilo Infantile, di breve durata per mancanza di mezzi e per la poca disponibilità dei cittadini a contribuire in merito.
  La legge Daneo Credaro del 4 giugno 1911 (i cui programmi, entrati in vigore il 4 gennaio 1914 e ispirati al metodo Froebel, bandendo ogni forma di scolasticismo, rimasero senza applicazione), incarica il patronato scolastico, presente in ogni comune, di istituire asili infantili. Compito che non si riesce ad assolvere nella maggior parte dei casi per motivi economici. Il 10 marzo 1914 il consiglio comunale di Serracapriola, sindaco Pasquale De Luca fu Domenico, approvò l’impianto di un asilo infantile.
  La riforma di Giovanni Gentile (legge 3-11-1923) per la prima volta diede un ordinamento, dei programmi e il nome "Materna" a questa scuola (per bambini dai quattro ai sei anni), preparatoria alle elementari, sempre a carattere ricreativo, basata sul metodo Montessori. L’influenza fascista si fece sentire con la "Carta della Scuola" (1939) della riforma Bottai. Il bambino, essere operante, doveva formarsi come cittadino fascista. Questi programmi non furono mai attuati.
  A Serracapriola l’asilo privato confessionale cominciò ad organizzarsi nel 1926, quando Giovina Corroppoli, per onorare la memoria del padre, il farmacista Vincenzo, e della sorella Chiarina, volle fondare un Pio Istituto. Il 12 maggio dello stesso anno, con atto stipulato dal notaio Matteo Falcone e in presenza dei testimoni, Casimiro Gallo, muratore, e Domenico Malatesta, tinaio, donò alla diocesi il proprio palazzo, compreso tra lo stradone Cav. De Luca ed il Vico Ugo Bassi e otto vani al pianterreno di Palazzo Pepe, sito in Corso Garibaldi. Si costituì, così, il Pio Istituto Sorelle Corroppoli (denominate spezièlétt, perché figlie dello speziale del paese) nel palazzo di Vico U. Bassi, sotto la direzione di Suore approvate dal Vescovo Diocesano, e suo scopo precipuo è quello di raccogliere in scuole infantili bambini e bambine di Serracapriola dai tre ai sei anni; come pure di raccogliere in sale di lavoro le fanciulle del paese per educarle cristianamente ed istruirle in lavori di cucito, ricamo, taglio ed altri lavori femminili. Oltre al principale scopo di cui sopra, il Pio Istituto si propone…di raccogliere le orfanelle più bisognose del paese per educarle e istruirle. Con decreto del re Vittorio Emanuele III il 18 luglio 1930 decollò l’attività di questo Ente Morale diretto dalle suore dello Spirito Santo a cui dopo subentrarono le suore francescane. Il 23 giugno 1943 le stesse suore francescane del Corroppoli aprirono un altro educandato in via Castello dei Frentani, nella casa donata all’istituto da don Francesco Falcone. Dalla chiusura del Corroppoli a tutt’oggi l’Istituto SS. Nome di Gesù continua la sua opera benefica di formazione cristiana attraverso la scuola materna.
  Nel dopoguerra i programmi del 1945, preceduti dalle Avvertenze, s’ispirarono alla corrente pedagogica del pragmatismo di Washburne. La scuola doveva conservare il calore della vita domestica senza sostituirsi alla famiglia. La prima educatrice è la mamma. Veniva valorizzata la spontaneità del bambino e la socializzazione. Si dava spazio all’educazione religiosa, ludica, morale e fisica.
  Nel 1947 una riforma del ministro Gonella rimase solo nelle intenzioni. Una proposta del 1951, che restò inoperante, ribadì l’antiscolasticismo, la durata di tre anni, e la sua natura di scuola facoltativa, ancora oggi attuale, in base agli art. 30 e 34 della Costituzione "…lo Stato non può obbligare i genitori ad affidare i figli alla Scuola Materna…"
  Verso la fine degli anni ’40 l’Ente Meridionale di Cultura Popolare istituiva a Serracapriola la scuola materna privata. Ubicata al piano rialzato dell’ala nord dell’edificio "Scuole Elementari Maschili" era diretta dalla maestra-fondatrice Ada Centuori, affiancata poi dall’assistente Ida Teresa D’Adamo e da altre figure subalterne, tra cui la cuoca Rita F. Sicuranza. La scuola fu denominata "Mercurio Centuori" per ricordare un fratello dell’insegnante, morto nell’ultima guerra. Nel 1956 questa scuola contava 80 bambini iscritti. Negli anni si susseguirono tra le altre le maestre, oltre la Centuori, Nilde Cacchione, Grazia di Criscenzo, Enrichetta Cristiano, Elisabetta de Cristofaro, Nilde De Vito.
  Verso la fine degli anni ‘ 50, s’ iniziò a costruire in via Parini, per conto di un ente assistenziale, l’Opera Nazionale Maternità Infanzia (O.N.M.I.). La struttura, chiamata "Casa della Madre e del Bambino", iniziò a funzionare il 13 febbraio 1961 e venne inaugurata nel marzo del 1961. Il personale operante era costituito da: Maria Giacci, operaia; Mina Auciello, economa, a cui subentrò in un secondo tempo Iole de Martino; Regina Mamenti, puericultrice, che, trasferitosi, fu sostituita da Rosa del Mastro. Il 15 ottobre dello stesso anno furono assunte: Angela Facchino come guardarobiera, qualificata poi coadiuvante-puericultrice; Rita Fortunata Sicuranza, cuoca; Luisa Pracella, operaia. Nel consultorio materno visitava la dott.ssa Amalia Cassano e in quello pediatrico il dott. Nicola Finizio. I bambini ammessi, di cui il numero massimo arrivò a 40, erano di età compresa da uno a tre anni. La mensa veniva preparata anche per le gestanti al sesto mese di gravidanza e per le puerpere di tre mesi dopo il parto. Il 1 gennaio 1975 l’ONMI passò in gestione al Comune di Serracapriola e restò in funzionò fino al 1986.
  Il bambino veniva così assistito dal periodo prenatale fino alla adolescenza: nell’ONMI già nel grembo materno, dopo la nascita fino al 3° anno; passava alla scuola materna; per essere scolarizzato poi nella scuola elementare.
  Alla fine degli anni ‘ 50 le forze laiche si convinsero dell’importanza della scuola della prima infanzia per la collettività e s’impegnarono per renderla credibile sul piano politico e pedagogico. Gli Orientamenti (non si parla più di programmi) del 1958 s’ispiravano finalmente alla psicologia dell’età evolutiva e al metodo di Agazzi e Montessori. Davano un’autonomia didattica e pedagogica a questa scuola che doveva impartire un’ educazione prescolastica (i pre-requisiti che la scuola elementare doveva poi sviluppare).
  Intanto iniziava nel parlamento italiano una battaglia tormentata tra le forze laiche e quelle cattoliche che portò nel giro di dieci anni all’approvazione della legge n. 444 del 18 marzo 1968. Con la pubblicazione nella "Gazzetta Ufficiale" n. 103 del 22 aprile 1968 lo Stato aveva ufficialmente la sua Scuola Materna Statale. Con la legge 444 e gli Orientamenti del 1969 la scuola materna fece un salto di qualità da un punto di vista socio-culturale e pedagogico e per essersi svincolata dal tutorato della scuola elementare.
  A Serracapriola la scuola materna diventò statale nell’anno scolastico 1972-73 con il direttore didattico Natale Perna. Nelle tre numerose sezioni, ubicate a sud-est del piano rialzato dell’edificio Scuole Elementari Maschili, insegnavano: suor Lidia, Ada Centuori, Angela dell’Aquila. Collaboravano con le maestre l’assistente Bianca Italiano e la bidella Maria Galasso. In parallelo la materna privata "Mercurio Centuori" continuava la sua attività con le altre insegnanti fino alla sua chiusura.
  Mentre la scuola materna privata, gestita dalle suore francescane dell’Istituto SS. Nome di Gesù, ha sempre avuto la sua sede stabile in via Castello dei Frentani, la statale ha avuto diverse sedi: ai n.25 e 26 di piazza Umberto I, nella struttura dell’ex ONMI, in alcune aule dei piani rialzati degli edifici della scuola elementare maschile e femminile. Negli anni ’80, nell’edificio costruito per la scuola materna in via De Santis (secondo le normative dell’epoca anche con l’appartamentino per la maestra), vennero sistemate due sezioni, tuttora funzionanti. Le altre sezioni erano ubicate a sud-est del piano rialzato dell’edificio della scuola elementare di Borgo Oriente.
  Dall’inizio degli anni ‘80, eliminata la discriminazione del sesso, anche i maestri concorrono per insegnare nella scuola materna. Scomparve la figura dell’assistente, la quale rientrava nel ruolo dei docenti dopo aver sostenuto un esame orale.
  Con gli Orientamenti del 1991 la scuola materna statale è stata riconosciuta scuola a tutti gli effetti con programmi, finalità, obiettivi, contenuti e progettualità didattica. Dall’anno scolastico 2000-01 essa fa parte dell’Istituto Scolastico Comprensivo "G. Mazzini" insieme con la scuola elementare e la scuola media. Da quattro anni ha anche al suo attivo la pubblicazione del bellissimo giornalino scolastico a colori "W la squola", impaginato e compilato dalla redattrice de "la Portella" Elvira de Felice.
  Il nuovo anno scolastico, iniziato il 16 settembre 2002, vede ridotto l’organico di questa scuola, che perde tre sezioni (due a Serra e una a Chieuti). Gli 86 bambini iscritti sono divisi in quattro sezioni: due nella sede di via De Santis, assegnate alle insegnanti Nilde de Vito-Elisabetta di Cristofaro e Maria Conte-Maria Secci; due nel plesso di Corso Garibaldi con le insegnanti Giuseppina Celeste-Laura Balice e Angela Fiorentino-Angela Corroppoli. Nelle quattro sezioni operano anche l’insegnante di religione Maria Rosaria Giannubilo e due insegnanti di sostegno. La materna privata dell’Istituto "SS. Nome di Gesù" è formata da un’unica sezione di 30 bambini retta dalle insegnanti suor Franca Luciana e suor Loredana. La Materna Statale di Chieuti ha due sezioni con 48 bambini, assegnate alle insegnanti Angela dell’Aquila-Lorena D’Ermes e Rosella Gabrielli-Giovina Antonietta Totaro, più l’insegnante di religione, Maria Rosaria Giannubilo.
  Buon anno scolastico a tutti della SCUOLA MATERNA, con l’augurio che possa arrivare più spesso la cicogna nelle nostre famiglie, per aumentare l’organico di questo PRIMO STADIO dell’attività educativa della scuola di Serracapriola.


  ottobre 2002