UNA "UTOPIA" POSSIBILE
Un progetto per il recupero del centro storico di Serracapriola miete riconoscimenti ed è premiato anche al Castello Sforzesco.

   
    Nella splendida cornice del Castello Sforzesco, in una competizione che ha coinvolto un centinaio di progetti da tutta l'Italia, ad aggiudicarsi il primo posto è stata la squadra di neo-laureati del corso di specializzazione in "Creazione e gestione d'impresa" della Facoltà di Economia di Foggia, capeggiata dalla dott.ssa Maria Maddalena Bucci, vincitrice del primo premio "Best Business Plan Competition 2006".
    Alla presenza del Prof. Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura di Milano, a giudicare i lavori è stata una giuria specializzata presieduta da Marco Ricceri segretario generale di Eurispes e composta da imprenditori esperti e professori universitari.
    Il progetto denominato "Borgo diffuso S.R.L", è un progetto di business plan sul recupero del centro storico di Serracapriola, che sta prendendo la via dell'abbandono e del tutto spopolato; è proprio questo che mi ha spinto ad un recupero storico-culturale del centro storico non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto per l'amore del proprio paese.
    Serracapriola sorge su una collina a circa 200 metri sul livello del mare e gode di una buona posizione geografica, e di un piacevole clima, a circa 10 Km abbiamo la Costa Adriatica, andando verso Nord troviamo Termoli a solo altri 10 Km con un'uscita autostradale, un porto marittimo, da dove partono le comunicazioni per le isole Tremiti, e una stazione ferroviaria importante in quanto tutti IC-ES fermano lì.
    Andando verso Sud alla stessa distanza abbiamo un'ulteriore uscita autostradale di Poggio Imperiale.
    Siamo inseriti nel percorso di Padre Pio e siamo la porta di entrata della Puglia.
    Al tradizionale mix di marketing, beni culturali e prodotti tipici, sì è voluto affiancare un modello che ha già riscosso successo all'estero: l'albergo diffuso, dove le camere sono dislocate in più edifici, con ufficio centrale che raccoglie le prenotazioni e sì occupa dell'accoglienza, a costi contenuti.
    L'aspetto innovativo e vincente di questo progetto, però, è nell'avere combinato il recupero del borgo storico con le suscettibilità turistiche della marina di Serra, un litorale di macchia mediterranea ancora incontaminata, e ancora del tutto vergine dove la filosofia, deve essere secondo me, non quella di un turismo residenziale, non costruire case e offrire al serrano o ad altre persone ormai emigranti una semplice casa al mare, ma deve diventare una zona suscettibile ad una trasformazione in chiave di sviluppo turistico, compatibile con le Caratteristiche di Purezza, di Macchia Mediterranea e di Parco del Gargano.
   
    Quindi con una parola chiave bisogna mirare ad un "equilibrio" se sì vuole pensare a questo e secondo me è la formula vincente oggi come oggi per rilanciare il nostro territorio e per non essere al Margine dello Sviluppo.
    Ma prima dei cittadini di Serracapriola ci hanno creduto gli altri, che non appartengono alla nostra comunità ma che obiettivamente intravedono le potenzialità del nostro territorio e che hanno buone mani per realizzare e sane orecchie per ascoltare.
    Il progetto è stato pubblicato su quotidiani nazionali come: il Giornale, la Repubblica, il Meridiano e La Gazzetta del Mezzogiorno, infatti ho ricevuto i primi contatti con imprenditori nazionali e internazionali già affermati e conosciuti per progetti simili.
    Come vedete, non eravamo degli sprovveduti con la nostra lista Civica, alla quale ho creduto di dare il mio contributo proprio con questo progetto.
    Naturalmente avrei preferito non essere io, in prima persona, a scrivere questa pagina, visto che sono la vincitrice del premio, data l'importanza e l'attenzione che il progetto ha riscosso, mi sembrava doveroso e importante rendere partecipi ì miei compaesani, di qualcosa che li riguarda direttamente e che appartiene alla comunità.
    Sono figlia di questo Bel Paese.
    Questa esperienza è stata possibile dal vincente sodalizio tra Junior Chamber- Lom di Foggia, presieduto da Aldo di Mola, il Consorzio per l'università di Capitanata, con il dottor Pompeo Balta coordinatore e docente dei corsi di specializzazione, facoltà di Economia di Foggia con il professor Claudio Nigro docente del corso di management e delegato del Preside, che ha spronato gli Studenti in questa importante competizione.

Dott.ssa Maria Maddalena Bucci


Dov’è l’UTOPIA? L’idea, così come viene presentata, appare più che realizzabile. Del resto, tornando indietro di almeno mezzo secolo, nei piccoli centri della nostra costa, nei periodi estivi, i pescatori mettevano a disposizione dei turisti gran parte della loro abitazione. Forse riunendo tutti questi pseudoalbergatori in una specie di cooperativa, si sarebbe potuto avere un’idea dell’albergo diffuso. Ciò che conta, per questo tipo di turismo, è la possibilità di “staccare la spina” e vivere in un ambiente diverso, ma capace di rigenerare il corpo e lo spirito.
    Da piccolo trascorrevo le vacanze a Serra, in casa dei nonni, e, senza esagerare, posso dire di aver imparato molto più che a scuola (ivi compresa l’Università). Dagli artigiani serrani ho imparato il metodo di lavoro: un lavoro che diventa fatica quando non viene svolto con passione. Basta vedere lo sguardo di sufficienza di méste Mechèle nei confronti del giovane allievo che utilizza i nuovi macchinari per capire il timore dell’uomo di non poter controllare a sufficienza la macchina e, quindi, di non poter realizzare completamente la propria idea.

    C’è solo un punto della relazione che rischia di far apparire utopica l’idea ed è la frase “Ma prima dei cittadini di Serracapriola ci hanno creduto gli altri, che non appartengono alla nostra comunità...”
   
Non bisogna dimenticare che un centro storico, come qualsiasi centro urbano, senza gli abitanti diventa una zona archeologica. Com’è possibile far vivere un centro storico se viene abbandonato dai suoi stessi abitanti?
    Se vado a trascorrere le mie vacanze in una masseria, trasformata in struttura “agrituristica”, io conto di trascorrere la giornata come la trascorre il “massaro”, ma se non trovo le galline, i gatti, i cavalli ecc. sarò soddisfatto?
    Se dal centro storico tolgo le botteghe artigiane, il camino funzionante, l’odore di legna bruciata o di pane appena sfornato ed il calore degli abitanti, cosa resta? le semplici abitazioni, specie se ristrutturate e arredate con mobili di serie (perché mancano gli artigiani), avranno cancellato le caratteristiche ambientali e mi faranno “sognare”, per tutte le vacanze, le comodità lasciate in città?

    Prima di recuperare le abitazioni, occorre recuperare le tradizioni. Non è detto che il “duro lavoro” svolto in passato sia solo pura sofferenza. Occorre chiarire e capire le regole del passato. L’esempio classico è quello dell’alpinista. Indubbiamente chi scala la montagna “soffre”, ma viene ripagato quando arriva in cima, dove nel riposarsi, respira a pieni polmoni ed ha modo di apprezzare il panorama. Ma per chi raggiunge la cima con la funivia è la stessa cosa?
    Nell’ultima mia venuta a Serra, al ritorno, di sera, nonostante la fretta di arrivare a Bari, ho dovuto percorrere a passo d’uomo tutto corso Garibaldi, in un lunga fila di auto (con una sola persona a bordo), che utilizzava la fontana per invertire il senso di marcia. Un marziano avrebbe sicuramente pensato a un "girotondo automobilistico" destinato solo a consumare benzina per aumentare l’inquinamento dell’aria.

Antonio Daddabbo