C'era una volta ed ora non c'è più. Non è una bella
favola quella che vogliamo raccontare, ma la storia un po' triste di un
paese, splendido una volta, appassito oramai. Già, appassito. Le
pietre, le case,le strade di Serra sono pagine di una storia notevole. Raccontano
dei nostri padri, gente che ha sempre lavorato la terra, ma a cui non mancava
il gusto e l'amore per il bello. Basta attraversare il Paese Vecchio
per rimanere incantanti da alcuni scorci straordinari. In alcune stradine
si resta folgorati dai suoni, dagli odori che, forza della suggestione,
ti sembrano provenire da mondi lontani. In alcuni momenti, lasciandosi condurre
dall'intreccio dei vicoli, si ha la sensazione di risentire sussurri di
ragazze antiche che parlavano d'amore dai balconi carichi di gerani e le
corse dei ragazzini che sciamavano verso San Mercurio e su, a Piano delle
Donne, le voci delle comari che prolungavano nell'ultimo sbadiglio i
racconti della sera. Poi, le case, in pieno Centro Storico, rivestite di
graffiato giallo, le facciate di antichi palazzi smembrate in più
rivestimenti dai diversi proprietari, incapaci di mettersi d'accordo su
un unico colore di tinteggiatura, i balconi in anticorodal...ti risvegliano
dall'incanto e ti accorgi che il sole al tramonto sgocciola su intonaci
scrostati, sull'erba che scende dalle grondaie e sui volti rugosi delle
vecchie sedute davanti alle case. E ti chiedi che cosa aspettano a dare
vita ad un progetto di recupero globale del centro storico. E ti arrabbi
perché ci sono paesi non lontano dal nostro, che hanno bellezze molto
inferiori alle nostre e che sono meta di turismo perché si sanno
presentare e vendere meglio di noi.
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