Il rilievo di un centro urbano, in quanto analisi di un'entità vivente, richiede una serie di rilevamenti relativi alle risorse di cui dispongono gli abitanti del centro stesso.
  Nella sezione storica relativa alle acque, abbiamo già visto che Serracapriola, ai fini dei rifornimenti idrici, dispone, oltre che degli impianti dell'Acquedotto Pugliese, di sorgenti naturali, pozzi e cisterne, di cui sarebbe opportuno conoscere la distribuzione sul territorio, lo stato di conservazione e la fruibilità.
  Nella stessa sezione abbiamo già avuto modo di osservare la carta tematica delle fontane del paese, di cui otto installate nel 1933.
  Considerata la possibilità di rendere interattiva la cartografia, è possibile con un click su ciascuna indicazione, richiamare una scheda con la fotografia della fontana, lo stato di funzionamento ed eventualmente la portata.
  Analogo discorso può essere fatto per le sorgenti, i pozzi e le cisterne, e se si completa il tutto con la cartografia della rete idrica e fognaria, si può giungere ad un bilancio tra la disponibilità delle risorse, i consumi e gli eventuali rischi d'inquinamento.
  La prima cosa da capire, però, è l'inopportunità che una simile operazione di rilevamento venga affidata a strutture mercenarie e, quindi, poco interessate. La documentazione ed il monitoraggio del territorio devono essere fatti dagli stessi abitanti non tanto perché sono gli unici a poter dare informazioni certe, ma perché l'operazione stessa deve rappresentare una presa di coscienza delle condizioni del territorio in cui vivono.
  Certo ancor oggi rimane l'alibi della difficile gestione di un centro di documentazione virtuale, annesso alla "fabrica" di Serracapriola, a causa dell'analfabetismo informatico ancora imperante, ma può essere l'occasione per il superamento dello stesso. L'utilizzo della posta elettronica per l'invio diinformazioni o immagini è un sistema che richiede pochissima spesa ed ancor meno tempo, ma allena ad usare un moderno mezzo di comunicazioni che, in un prossimo furturo, sarà più diffuso del telefono.
  Non dobbiamo dimenticare, infine, che i nostri emigranti, per necessità, hanno appreso le lingue straniere con più profitto dei nostri studenti nelle scuole! In questo caso si potrebbe iniziare con il coinvolgimento degli abitanti più giovani, certamente più interessati all'apprendimento delle nuove tecnologie. Più in là, quando tutti i televisori potranno ricevere Internet, anche gli anziani preferiranno rivisitare gli antichi luoghi e sicuramente saranno ben lieti di suggerire le indispensabili correzioni.

Bari, novembre 2000