Il latinorum di manzoniana memoria... di Antonio Daddabbo

Tra gli interventi più significativi del pubblico, in occasione del primo incontro sul PUG, non si può non sottolineare la frase "mi scusi professò, Lei ha illustrato un sacco di cose, ma onestamente non abbiamo capito niente di quello che c'interessa, non abbiamo capito niente...".

Immaginiamo per un attimo che, a fronte della ben nota scarsezza idrica - ricordando che a Serracapriola, nel passato ed in particolare (a seguito della distruzione del serbatoio da parte dei tedeschi) nell'ultima guerra, si è fatto ricorso alle risorse idriche locali - un contadino (scarpa grossa e cervello fino) abbia immaginato di proporre la riattivazione delle antiche risorse idriche, cominciando col segnalare il pozzo (ormai chiuso) della propria casa e la sorgente esistente nel proprio campo.
Partecipando al primo incontro per il PUG, l'anziano contadino serrano, abituato a sopravvivere anche senza l'assistenza statale, si era illuso di mettere disposizione dei tecnici la propria esperienza e conoscenza del territorio, ma le ansie delle sue notti insonni, per preparare l'intervento, si sono infrante a fronte di una classica lezione universitaria di urbanistica, che ormai neppure gli studenti riescono a digerire.

È impensabile avviare il PUG senza aver risolto, in via preliminare, il problema del linguaggio
per un valida comunicazione tra tecnici e popolazione.

Anche l'anziano contadino di Serracapriola, grazie ai propri nipoti e pronipoti, ha avuto modo di avvertire l'esistenza di Internet. Ha intuito che la cartografia statica, intesa come disegno del territorio, è a dir poco obsoleta. Ingrandendo le immagini fotografiche del territorio serrano, mostrate sul proprio computer con Google Maps, il nipotino gli ha mostrato il casolare ed il pozzo esistente nella sua campagna. Grazie a Google Earth, gli ha mostrato l'andamento altimetrico del territorio serrano, portandolo sul proprio aereo virtuale. Con Street View lo ha portato in campagna, stando comodamente seduto a casa, invece che sul dorso dell'asinello. Insomma il contadino ha intuito che tutti possono segnalare, via Internet, le proprie informazioni e ricevere le risposte anche a casa, assistendo in diretta all'elaborazione del PUG (il nipotino avrebbe detto work in progress).

Purtroppo nell'aula del Comune, per la conferenza sul PUG, il "contadino" si è trovato di fronte ben tre "professori universitari", che gli hanno parlato di carta dei vincoli, di statistiche, di viaggio in Germania, di decremento della popolazione, di moduli da compilare, di... sofferenza di Serracapriola.

In sostanza gli hanno detto "tu non puoi capire queste cose, per cui devi lasciar fare a noi".

Mezzo secolo addietro, nei banchi universitari circolava la storiella di un ospedale, in cui un ricoverato, per proteggersi dalle mosche, si era coperto anche il viso con il lenzuolo, rimanendo in stato di sonnolenza in occasione della visita del primario. Questi, alla vista di un corpo coperto dal lenzuolo, ne ordina il trasporto in obitorio, ma il povero ricoverato, in preda al panico, si siede sul letto ed esclama "ma professò io so vivo". Nel frattempo il primario (ovviamente professore) si era allontanato e l'ultimo assistente del codazzo, rivolgendosi al ricoverato, lo rimprovera: "stai zitto, vuoi saperne più del professore?".

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