Cenni sul Piano Regolatore Generale e le Varianti
    Giuseppe Gentile .

    Nell'Italia unita (1861) la legge del 25 giugno 1865 sulle espropriazioni per pubblica utilità disciplinava l'assetto abitativo dei comuni. La prima legge organica dell'urbanistica fu la n.1150 del 1942, in vigore fino agli inizi di questo secolo. Nel passato il Regolamento Edilizio fu il primo e l'unico strumento normativo che governava lo sviluppo edilizio. Con l'evoluzione della cultura del settore ad esso venne allegato il Programma di Fabbricazione, un'altra normativa urbanistica, di solito adottato dai comuni sprovvisti di Piano Regolatore Generale che si è diffuso come strumento di pianificazione urbanistica con la cosìddetta “legge ponte” n.765 del 1967.
    In questo momento storico in cui si fa strada l'autonomia regionale e comunale è estremamente delicato e complesso affrontare compiutamente questa disciplina.

Piano Regolatore Generale (D.P.R. 12.04.1964)

    Serracapriola, che al 4 settembre 1951 contava 8462 abitanti, fu il secondo Comune della provincia, dopo Foggia, ad avere il suo primo Piano Regolatore Generale. Iniziativa lodevole, pur non essendo obbligato il comune alla formazione del p.r.g. ritenne opportuno di costituirsi un valido strumento, onde disciplinare la propria espansione urbanistica ed edilizia (dal decreto P.R. - 1964). Nell'anno 1955, sindaco Primiano Magnocavallo, veniva dato l'incarico agli architetti Ugo Iarussi ed Elio Lo Cicero di redigere il piano regolatore comunale. Nello studio tecnico U.Iarussi di Foggia venne realizzato il progetto del p.r.g. del comune di Serracapriola a firma dei dr. arch. Ugo Iarussi, A. Maria Pugliese, Elio Lo Cicero. Venne adottato con provvedimento del consiglio comunale in data 4 febbraio 1958 e reso esecutivo dalla G.P.A. nella seduta del 15 luglio 1958, n.3309, Div.4. In attuazione dell'art.9 della legge urbanistica del 17 agosto 1942, n.1150, il piano regolatore suddetto veniva depositato il 18 aprile 1958 presso la segreteria comunale per 30 giorni consecutivi, affinché sia enti che privati ne potessero prendere visione per eventuali osservazioni. Il 18 aprile 1959 il sindaco chiedeva al Ministero dei Lavori Pubblici l'approvazione del piano regolatore generale del territorio comunale. Il 1° febbraio 1962 fu assunto il geometra Pietro Giuliano, primo responsabile dell'ufficio tecnico. Il 12 aprile 1964, sindaco Gabriele Giannubilo, con decreto del Presidente della Repubblica fu approvato il Piano Regolatore Generale del Comune di Serracapriola e registrato alla corte dei Conti il 6 agosto 1964 (reg.35) e ai Lavori Pubblici (fogl.145) con le seguenti modifiche:
    1- zona agricola: si prescrive un rapporto di copertura di 0,2;
    2 - norme generali: è abolito il n.4 (rivestimento delle pareti, ecc.); e variato il n.5 in “copertura a tetto, solo eccezionalmente piane”.
   
In questo piano, fra le altre cose, riguardo alla sistemazione del nucleo originario del paese, si dice: Il risanamento di ordine esclusivamente igienico non prevede demolizioni delle fabbriche esistenti ma un ragguagliato esame della situazione da vagliarsi caso per caso e da realizzarsi in sede di piano particolareggiato.
    Intanto gli organi amministrativi del comune con una relazione tecnica, firmata dal responsabile dell'ufficio tecnico e dal sindaco in data 21 febbraio 1966, avvertivano che il p.r.g., ultra decennale, non rispondeva più alle esigenze del tempo, per la notevole evoluzione verificatosi nel campo edilizio, anche in un piccolo centro come Serracapriola di 8097 abitanti. Fra le motivazioni per apportare la variante al piano le più impellenti erano: la costruzione di nuove sedi per la scuola media inferiore divenuta obbligatoria e per la scuola materna (l'asilo di via Cav. De Luca n.7 non era più idoneo), ambedue in espansione. Inoltre la creazione di una zona industriale del tipo artigianale da collocare al posto di quella ospedaliera, prevista dal piano regolatore, ma non utilizzabile, perché Serracapriola non rientrava nel piano di riforma ospedaliero.

Variante generale P.R.G. (D.P.G.R. 25-06-1974)

    A quale architetto dare l'incarico? Primiamo Magnocavallo, eletto assessore alle Finanze nel Consiglio Provinciale di Foggia (d.c. n.14 del 21/10/1966), contattò l'arch. Sara Rossi, già impegnata, per conto dell'amministrazione Provinciale di Foggia, nella realizzazione del piano regolatore del comprensorio turistico del Gargano, la quale accettando l'incarico realizzò la variante generale.
    A seguito delle dimissioni dell'Amministrazione comunale (11 consiglieri), sindaco Giulio Gentile, del 10 maggio 1969, subentrò il commissario prefettizio Nereo Castagna con decreto di nomina del 13 maggio 1969. La variante veniva così adottata con delibera commissariale (atto n.34 del 27-6-1969). Essa fu approvata il 25 giugno 1974 con D.P.G.R. n.1788, sindaco ins. Giuseppe Carducci. Ma tale decreto, poiché, per un errore procedurale da parte della Regione, fu adottato senza la dovuta deliberazione della Giunta Regionale, veniva annullato con decreto n.1972 e riapprovato con decreto n.1973 in pari data 29-07-1977.
    “La presente variante s'inserisce in un ampio contesto territoriale che comprende i Comuni di Chieuti, Lesina, Poggio Imperiale e Serracapriola, in base alla determinazione delle rispettive Amministrazioni di procedere alla formulazione di strumenti urbanistici coordinati. La prima fase di lavoro è consistita in un approfondito studio di base, condotto sull'intero Comprensorio, riguardante le Prospettive di assetto urbanistico e di sviluppo economico…Nella seconda fase di lavoro i principali problemi che la Variante generale ha dovuto affrontare riguardano:

  1. l'ampliamento delle previsioni di espansione del centro abitato;
  2. l'adeguamento al Decreto Ministeriale riguardante gli ”standards urbanistici per zone territoriali omogenee” in applicazione della legge n.765;
  3. lo sviluppo turistico delle zone litoranee nel quadro del “Piano di Sviluppo Turistico del Gargano e delle Isole Tremiti” predisposto dalla Cassa per il Mezzogiorno;
  4. sviluppo industriale delle aree a vocazione specifica;
  5. coordinamento degli interventi riguardante le infrastrutture per le comunicazioni, con particolare riferimento alla nuova autostrada e ai problemi derivanti dai tracciati litoranei della S.S. n.16 bis e dalla linea ferroviaria Milano-Lecce;
  6. salvaguardia delle aree archeologiche e delle caratteristiche ambientali.” (dalla relazione alla V.G.-S.Rossi).

Variante parziale (D.P.G.R. 6-09-1975)

    Nel giugno del 1974 fu adottata la variante parziale al P.R.G. inerente il centro abitato con delibera consiliare n.100 del 24 giugno 1974, sindaco Giuseppe Carducci, segretario comunale Pasquale Cafiero. Venne approvata con decreto n.4319 del 6 settembre 1975. Tale decreto (come nella variante generale del 25-06-1974) venne approvato con decreto n.4319/75 poi annullato con decr. N.1871 e riapprovato con decreto n.1872 in pari data del 26-07-1977.
    “Essa fu progettata allo scopo di risolvere, coordinare e razionalizzare i seguenti problemi:

  1. la possibilità di inserimento di un piano di zona per l'edilizia economica e popolare ai sensi della legge n.167 del 1962 che si intende attuare al più presto;
  2. l'adeguamento del P.R.G. a varie indicazioni dell'Assessorato Urbanistico Regionale, emerse in sede di approvazione del medesimo P.R.G. con particolare riferimento alla zona nord-est (Cappuccini);
  3. la necessità di dare soluzioni ad altri problemi indilazionabili, anche se di limitata entità, in parte conseguenti alle modifiche apportate in sede di approvazione del P.R.G. e in parte dovuti a situazioni di fatto emerse negli anni intercorsi tra la redazione e l'approvazione del piano (anno di moratoria della legge ponte, costruzioni realizzate nel frattempo, situazioni particolari ecc.).” (dalla relazione alla V.P.-S.Rossi)

   Piano particolareggiato (D.P.G.R. 9-05-1978)

    I Piani Particolareggiati delle zone di interesse storico-ambientale e di ristrutturazione del centro urbano redatti sempre dall'arch. S.Rossi furono adottati, con delibera n.58 del consiglio comunale in data 5 giugno 1975, sindaco ins. Giuseppe Carducci. Furono approvati con decreto della Regione Puglia n.946 in data 9 maggio 1978, sindaco avv. Romano de Luca.
    “Il progetto, impostato su di una serie di analisi preliminari e sui presupposti del piano regolatore, si basa su due ordini di indicazioni:
    a) di carattere generale, dalle quali è possibile desumere, con sufficiente precisione e rigore, gli obiettivi di conservazione e di ripristino che si intendono raggiungere;
    b) di carattere particolare, specifiche per ogni comparto, allo scopo di fornire elementi di orientamento operativo particolarmente precisi.
    Tali indicazioni sono espresse negli elaborati grafici e, ancor più, nella dettagliata normativa compilata sulla base di lunghi e accurati sopralluoghi.
    Dalle norme generali del Piano al titolo I si dice: Art.1 - Tutte le aree definite come zone A di interesse ambientale e di risanamento conservativo dal piano regolatore sono sottoposte alle presenti norme generali, alle successive norme particolari e alle prescrizioni degli appositi elaborati grafici di piano particolareggiato.
    Esse, così come indicato negli elaborati grafici, sono suddivise in due zone, comprendenti:
    - A1 centro storico nella parte di più antica origine. - A2 Corso Garibaldi e aree adiacenti.
    Art.2 - Sono sottoposte alle normative come dette nell'art.1 anche le aree definite come zone B3 di completamento e di ristrutturazione, adiacenti alle precedenti zone A. Esse, così come indicato negli elaborati grafici, sono suddivise in due zone, comprendenti: B3/1 zona sud-est (S.Angelo) - B3/2 zona ovest (via Parini e aree adiacenti).” (dalla relazione al P.P.-S.Rossi)
    Oltre al suddetto piano particolareggiato le varie amministrazioni adottarono altri strumenti urbanistici attuativi.

La situazione dagli anni '80 ad oggi

    Nel corso degli anni le varie amministrazioni hanno continuato a vivacchiare sul “Piano Regolatore della Sara Rossi”, ancora oggi vigente. Avvertendo la necessità di cambiarlo, ci fu l'adozione di un nuovo P.R.G., non andato, però, a buon fine.
    Il consiglio comunale, sindaco ins. Antonio Cordisco, con delibera consiliare n.299 del 12-10-1989 affidava agli ing.ri Alberto Corlaita, Matteo Roberto e Fausto Campanozzi l'incarico per la redazione di un nuovo P.R.G. Dopo aver superato l'iter che la normativa richiedeva, il consiglio comunale, visto il nuovo P.R.G. redatto nel 1991, nella seduta del 22 aprile 1993 adottava il nuovo P.R.G. Ma dietro ricorso del consigliere di minoranza prof. Filippo Mascolo la seduta consiliare fu annullata con atto della Regione Puglia (Sezione Provinciale Decentrata di Controllo) del 31 maggio 1993 e con essa anche l'adozione del nuovo P.R.G.
    “Il 30 gennaio 1995, in sede di Consiglio Comunale, è stata discussa la “Declaratoria di conformità del vigente Piano Regolatore Generale alla Legge Regionale n.56 del 1980”. Il sindaco Mascolo fa notare che questa norma prevede, fra l'altro, che i P.R.G. abbiano determinati requisiti, senza dei quali, ai comuni venivano concessi due anni di tempo, dalla promulgazione della legge, per redigere un nuovo strumento urbanistico generale, pena la nomina di un commissario “ad acta” da parte della Regione per la elaborazione del Piano. Non avendo il nostro comune adottato alcun P.R.G., per poter operare ulteriori varianti al vecchio Piano occorre che questo venga dichiarato da tutti gli organi competenti, primo il nostro Consiglio Comunale, conforme ai requisiti richiesti dalla 56/80.
    Secondo il parere dell'architetto D'Uva, consulente urbanistico del Comune durante l'amministrazione Mascolo, il vigente P.R.G. è conforme alla legge 56/80.
    Il consigliere di minoranza architetto Michele Caccavone ha ricordato come passate amministrazioni comunali, fra cui quella da lui presieduta, avevano scelto di redigere un nuovo P.R.G. poiché quello in vigore non risponde più alle esigenze del paese e che esistono due bozze di P.R.G. commissionate da due distinte amministrazioni del passato a diversi tecnici e costate al Comune decine di milioni di lire.
    Nel consiglio comunale del 3 novembre 1998 il consigliere geometra Michele Cacchione, in un suo intervento, ha affermato che sarebbe utile dichiarare nulla la Declaratoria di conformità dell'attuale P.R.G. alla legge regionale 56/80 e quindi procedere alla stesura di un nuovo P.R.G. “ (notizie di Antonio Guidone tratte da La Portella).
    Il Comitato Urbanistico Regionale (C.U.R.) in una delle sue sedute rigettò la declaratoria di conformità del P.R.G. vigente alla legge n.56/80 ed invitava il Comune a munirsi di un nuovo P.R.G.
    Il responsabile attuale dell'ufficio tecnico è l'architetto Antonio Galella, subentrato al geometra Pietro Giuliano, in pensione dal 1° febbraio 2000.
    Dal 1982 il Comune di Serracapriola non può più fare varianti al P.R.G. Ora, dato il grosso calo della popolazione (i cittadini residenti sono 4.026), diventa più difficile giustificare la progettazione di un nuovo piano regolatore generale. Però rassegnarsi a non munirsi di un nuovo strumento urbanistico secondo le nuove normative vigenti (come il P.U.C.) significherebbe permanere nell'immobilismo e impedire qualsiasi inventiva di sviluppo.
    Per la consulenza di ringraziano i geometri Pietro Giuliano e Pasquale Pallamolla.