13. Abbiamo memoria di questo luogo nelle Bolle di Lucio III. e d’Innocenzo IV. come pure nel Registro delle Arcipreture della Diocesi Larinesi legge : Archipresbyter Portichii. Né abbiamo altra memoria della sua fondazione. Egli è distrutto, ma vi sono in piedi molti avanzi delle sue fabbriche, poste sopra un colle, che ha intorno un fertilissimo Territorio, lontano da Serracapriola tre miglia, e tre miglia lontano anche da Lorirello, e da circa cinque in sei miglia da S. Croce. Supponiamo, che fusse distrutto nel tempo medesimo che fu dato fuoco. ad Ururi d’Ordine di D. Pietro di Toledo Viceré di Napoli, come si è detto in parlarsi di detto luogo; e ciò a cagione, che anche egli era abitato dagl’Albanesi, che vi si introdussero dopo la prima sua distruzione avvenuta per le generali disgrazie, alle quali furono sottoposti più luoghi, e Terre di questa Diocesi, come altre volte si è detto ; tantocche al presente egli è un feudo rustico, che si possiede dal Monastero de’ Canonici Regolari di S. Agnello, detto volgarmente S. Aniello di Napoli.

14. La sua Chiesa, dedicata al glorioso S. Donato, Vescovo, e Martire a tempo del nostro governo di Larino ritrovassimo, che era già stata riedificata; e perché non ancora s’era posta in uso, in occasione della nostra visita fàtta li 31.Ottobre 1734. fu ordinato ad Andrea Salotti di Campobasso, Affittatore di questo feudo, che provedesse la medesima Chiesa di tutto il bisognevole per la celebrazione del Sagrificio della S. Messa, almeno ne’ giorni festivi di precetto, per comodo de’ Coloni, non avendo i medesimi altra Chiesa in quei vastissimi Territorj, come negl’atti di detta Visita p.258. e segg.

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