La chiesa di Santa Maria in Silvis è certamente fra le più antiche della cittadina, posta isolata di fianco al castello ducale, prospettante l'ampia vallata del Fortore; realizzata interamente in muratura di pietrame, con notevolissimi rimaneggiamenti ben leggibili. L'attuale sistemazione è senz'altro successiva al terremoto del luglio 1627 con completamento nel 1728 essendo stata riconsacrata il 14 novembre di quell'anno da mons. Giovanni Tria, vescovo di Larino alla cui diocesi (unitamente alla vicina Chieuti) apparteneva fino a pochi decenni addietro; la sistemazione del XVII sec. l'ha conformata a croce latina, con tre navate e transetto, tamburo e cupola ottagonale all'incrocio; in fondo alla navata sinistra trova collocazione il possente campanile quadrato, interamente in mattoni, risalente alla fine del '500 per commissione dei Gonzaga, all'epoca signori del luogo; la sagrestia, piccola ma pregevole, trova sistemazione in fondo alla navata destra.
Cripta inferiore in parte accessibile.
A seguito dei recentissimi eventi sismici la chiesa ha evidenziato un quadro fessurativo molto ampio e diffuso sia in corrispondenza delle chiavi di quasi tutte le arcate, sia della navata laterale sia di quella centrale; si sono evidenziati una serie di distacchi di intonaci e di decorazioni; è stata chiusa al culto con ordinanza sindacale; la presenza di catene in ferro (poste in opera in epoca abbastanza recente ma allo stato non accertata) sulla cupola ottagonale ed in diverse parti della struttura muraria sia dell'aula liturgica sia della possente torre campanaria, ha senz'altro limitato i danni strutturali.
Con fondi della Comunità Europea - erogati dal Commissario Delegato per gli eventi sismici della provincia di Foggia - oltre che con fondi propri la Diocesi di San Severo ha proceduto, nell'estate-autunno del 2004 alla messa in sicurezza delle strutture con l'apposizione di catene trasversali e longitudinali in corrispondenza delle navate laterali nonché di quattro catene in corrispondenza del transetto; si è inoltre proceduto alla verifica di tutti i paramenti murari con la consequenziale ricucitura delle lesioni presenti sulle volte ed in corrispondenza degli archi, alla demolizione dell'intonaco pericolante della cupola ed alla sua ricostruzione, alla revisione delle coperture in embrici e alla razionalizzazione dello smaltimento delle acque meteoriche delle coperture.
Sono in corso di esecuzione, con fondi diocesani e parrocchiali, i lavori di per il completo rifacimento dell'impianto elettrico, di illuminazione e di diffusione sonora.
Sono stati effettuati saggi di consistenza muraria delle murature e del tamburo della cupola, analisi dei terreni fondali ed alcuni micropali valvolati.
Sono stati previsti lavori di ricucitura strutturale della muratura portante in corrispondenza delle quattro angolate principali della chiesa, mediante l'inserimento di barre in acciaio ad aderenza migliorata opportunamente ancorate nella muratura ed apposte sia in senso longitudinale alla muratura sia che in quello trasversale (ricucitura del paramento esterno/interno).
Il tutto accompagnato dalla revisione e restauro dei paramenti esterni delle muratura - in alcuni punti con paramenti in pietra ed in altri in laterizio, ma sempre del tipo a sacco - e trattamento superficiale di protezione; localmente sono stati previsti interventi di scuci-cuci e di consolidamento delle muratura.
Inoltre una attenta analisi strutturale porta alla conclusione della necessità di sostituire l'attuale copertura in laterocemento (molto pesante) con una copertura lignea così come preesistente (capriate, arcarecci e tavolato) eventualmente attualizzandola con materiale ligneo del tipo lamellare impregnato; creazione di cordoli perimetrali in muratura iniettata e sovrastante struttura di ripartizione in ferro e sollettina in c.a.o.; il tutto previo alleggerimento dei rinfianchi, ispezione, consequenziali interventi localizzati di ripristino strutturale sugli estradossi strutturali ed eventuale ricostruzione di frenelli; finitura superiore con guaina, ripristino del manto di embrici, con inseriti gli elementi di aerazione per mantenere indenne il legname dall'attacco di muffe e insetti.
In sede di progetto definitivo verrà valutata l'ipotesi di eliminazione di una superfetazione volumetrica della prima metà del '900 posta al disopra della sagrestia.
Detto intervento comporterà un notevole alleggerimento della struttura con conseguente notevole miglioramento sia ai fini statici sia ai fini sismici (riduzione delle masse oscillanti sommitali e creazione di un cordolo murario armato a livello di copertura), intervento che consentirà di limitare il più possibile gli interventi in fondazione, che risulteranno sgravate dei sovrapesi eliminati.
Particolare attenzione verrà posta comunque alla pendice con tratto sopra verticale sotto l'abside che sarà oggetto di ulteriori indagini oltre quelli già eseguiti nel corso dell'intervento appena concluso.
Seguiranno i ripristini funzionali e decorativi per i quali si stanno preparando appositi stralci progettuali.
Il Vescovo di San Severo si sta adoprando fattivamente per il reperimento dei fondi necessari al completamento dell'intervento.
I lavori sono stati progettati e diretti per la Diocesi dal gruppo di lavoro dell'ing. Pier Carlo Pazienza del quale facevano parte anche l'ing. Vitaliano D'Amico, l'arch. Carmela Ciavarella, il prof. ing. Pierfranco Ventura, il dr. Luigi Buccino ed il geom. Giancarlo Venditti.
I lavori sono stati eseguiti dalle imprese GR. Sistemi Arredi di Tito (PZ) e Giannubilo di Serracapriola nonché impiantistica Lamedica di Torremaggiore.

Sono stati spesi o impegnati ad oggi:

  • dalla Diocesi/Parrocchia ... circa euro 40.000;
  • dalla Diocesi (fondi UE) ... circa euro 90.000.