Intervista del giornalista e redattore de "la Portella" Antonio Guidone al Duca di Serracapriola, Antonino Maresca. Sino a qualche anno fa, quando si parlava di sviluppo turistico del nostro paese, il pensiero andava quasi automaticarnente alla Marina di Serracapriola. Un po' tutti vedevano (molti lo vedono ancora) il "nostro" arenile come l'unica via percorribile per lo sviluppo turistico di Serra. Probabilmente, quella spiaggia poteva davvero essere un buon veicolo per la crescita economica del nostro territorio. Troppi, forse, però, gli intrecci e gli interessi personali intorno ad essa. Quante le amministrazioni comunali "inciampate" anche per colpa della Marina di Serra!?
Da un po' di tempo, però, si è compreso che può esservi anche un'altra strada per lo sviluppo turistico del nostro paese. Uno sviluppo che coinvolga ed interessi più propriamente il centro abitato. In questa nuova e possibile evoluzione turistica un ruolo preminente può essere giuocato dal borgo antico.
E, parlando di borgo antico, non si può prescindere da quello che è un po' il simbolo di Serra: il Castello.
Sul ruolo che potrà avere il castello abbiamo sentito il Duca di Serracapriola, Antonio Maresca.
Allora, duca, cosa ne pensa lei di questa nuova possibile strada per uno sviluppo turistico di Serracapriola?
Il centro storico di Serra è certamente più caratteristico rispetto a quello di altri paesi, anche se, bisogna dire, sono stati commessi alcuni errori assai grossolani che in parte lo squalificano. Mi riferisco, in particolare, a dei rifacimenti di intonaci e facciate esterne o alla posa di infissi. Pur tuttavia, credo che il borgo antico del paese abbia conservato un suo particolare fascino che potrebbe renderlo appetibile a visitatori e turisti.
Del borgo antico è parte integrante e determinante il castello...
E' vero. Il castello per Serracapriola rappresenta un simbolo. Può essere un motivo di traino. Un punto di partenza. Ma di per sé può ben poco. Per la sua struttura, per le sue condizioni, per l'utilizzo stesso che ancora attualmente se ne fa, (è la casa dove io dormo, mangio e vivo quando sto a Serra) il castello non può giocare da solo quel ruolo che gli si vuole dare. Non riuscirebbe a sopportare il passaggio di molte persone contemporaneamente. Innanzitutto perché non sufficientemente grande per ospitare numerosi visitatori tutti assieme e poi perché non strutturato in maniera tale da consentire visite non preventivamente concordate e limitate nel numero.
Questo vuol dire che se concordate in anticipo e con un numero non eccessivo di visitatori per volta, lei sarebbe anche disposto a consentire delle visite guidate, ad aprire il suo castello...
Nel rispetto e nell'osservanza di alcune regole non imposte da me, ma dettate da esigenze, in linea di principio il discorso potrebbe avviarsi in questi termini. Certo, non sarebbe di facile e semplice attuazione, così come potrebbe apparire, ma qualcosa si potrebbe fare. Aprire il castello a delle scolaresche, ad esempio, (così come ho già fatto in altre occasioni) anche se da un lato mi fa paura, potrebbe essere un inizio; purché la cosa sia ben organizzata e, soprattutto, limitata nel numero dei visitatori. In definitiva, non credo che vi potrebbero essere delle visite con più di 15/20 persone per volta.
Quello del numero ridotto di visite e visitatori, comunque, potrebbe essere un problema risolvibile, anche se limitante. L'importante è che da parte sua, quindi, vi sia disponibilità...
Se davvero l'Amministrazione Comunale di Serracapriola è intenzionata a valorizzare il borgo antico, l'artigianato locale e puntare, quindi, a questa forma di turismo, nonostante tutte le difficoltà, da parte mia vi è disponibilità a collaborare e credo che il castello, comunque, potrebbe essere un valido richiamo turistico. Non si può puntare, però, solo su di esso. Credo, ad esempio, che buoni veicoli per la crescita culturale e turistica del paese possano essere tutto il borgo antico e lo stesso teatro Palazzo, uno dei pochi teatri rimasti nell'intera provincia di Foggia.
Per il teatro, già la passata aministrazione ed ora anche quella attuale, sono in fase di contrattazione con il proprietario per definirne l'eventuale acquisto da parte del comune, In molti si chiedono se una tale ipotesi non potesse configurarsi anche per il castello.
Da parte mia, credo di poter escludere ogni possibilità di vendita del castello alla pubblica amministrazione di Serracapriola. Vi sarebbe il rischio che facesse la fine del castello di Torremaggiore, tutto intonacato e snaturato del suo antico fascino e di ogni sua prerogativa di monumento storico. Tengo in maniera particolare al castello e non vorrei davvero vederlo trasformato in qualcosa che non sia consono alla sua storia. In passato mi sono giunte diverse proposte per il suo utilizzo; mi avevano proposto anche di trasformare il fossato in rimessa per trebbiatrici, o il cortile in autorimessa. No, il castello di Serracapriola dovrà rimanere castello. Oggi potrebbe esservi una amministrazione comunale sensibile alla sua valenza storica domani, invece, chi può garantire altrettanto. Le aministrazioni passano, il duca resta.
... e se a gestire il castello di Serracapriola, assieme al duca vi fosse una fondazione Maresca alla quale partecipino privati e pubblica amministrazione?
... potrebbe essere una strada percorribile, anche se non la vedo di semplice ed immediata realizzazione ...
|