Festa dell’Incoronata 2015 e cenni storici Giuseppe Gentile
In questa domenica ultima del mese di aprile, IV di Pasqua detta del Buon Pastore, siamo chiamati a far festa per la Madre di Dio, Incoronata, da secoli invocata e venerata dal nostro popolo serrano, come avvisa il parroco don Renato Orlando, organizzatore assieme al “Comitato Feste” dei tre giorni di festività.
La pregevole statua lignea dell’Incoronata, di fattura settecentesca, che, assieme alle altre statue, nel corso degli anni, veniva ritoccata con smalti in maniera grossolana dai falegnami locali, tanto che un artigiano nel riparare la base, scartavetrando, cancellò anche il nome dell’autore, è stata la prima immagine sacra serrana ad essere restaurata da un restauratore qualificato. Nel luglio 1995 il parroco di allora don Amedeo Cristino, conscio dell’importanza artistica dell’opera, la mandò dall’esperto restauratore prof. Raffaele D’Amico di San Severo che la riportò al suo antico splendore. Il 4 maggio 1997 la nostra Incoronata rinnovata tornò in processione nella sua sede storica di San Mercurio.
Come da alcuni anni anche nel 2015 la celebrazione per la festa dell’Incoronata si è svolta nella chiesa di S.Maria in Silvis, dove sono stati trasferiti anche gli altri simulacri dalla sede storica ancora chiusa per restauro.
Il 25 aprile, dopo i tradizionali tre colpi di mortaretti che aprono la giornata festiva alle ore 8 è stata celebrata la santa messa dell’apparizione della Beata Vergine con la benedizione dei ramoscelli di quercia, distribuiti poi ai fedeli.
Alle ore 17 il pellegrinaggio penitenziale, animato dal parroco don Renato Orlando e dal seminarista Carlo Vegliato, con l’icona dell’Incoronata, gli scout, il comitato feste ed altri fedeli, è partito dal Passo S.Giacomo, ha percorso il tratto della Sp. 44, Fontanine e contrada S.Barbara, per arrivare in paese ed infine entrare in chiesa per il Canto dell’Akatistos, dove don Renato in ginocchio, in atto penitenziale, ha raggiunto l’altare maggiore per baciare l’icona dell’Incoronata . La serata si è conclusa in piazza V.Emanuele III con lo spettacolo musicale “Walter Montanaro e i Ragazzi del Cuore”.
Il 26 aprile la banda musicale “Città di Lanciano”, diretta dal maestro Milone, dopo il giro per le vie del paese, alle ore 11, prima della messa cantata, è entrata in chiesa per intonare il saluto musicale alla Santa Vergine.
Nel pomeriggio alle ore 17, dopo la vestizione del simulacro dell’Incoronata con “l’oro” donato dai fedeli nel corso degli anni ed i nuovi orecchini donati da una fedele per grazia ricevuta, è uscita la processione che, alla fine del percorso per le strade del paese secondo l’itinerario stabilito dal comitato, si è fermata in piazza V.Emanuele III per la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Luciano Pescatore. Nell'omelia il sacerdote ha messo in evidenza l’importanza dell’iconografia religiosa (le immagini sacre sono dei punti di riferimento terreni importanti per i fedeli come le fotografie dei nostri cari che teniamo in mostra per averli sempre presenti) e la sacralità del matrimonio cristiano, oggi così in crisi.
“L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce” (dal Vangelo secondo Marco - 10,2-12). Invece l’uomo (maschio o femmina) con la sua superbia fa il contrario. Le ideologie atee hanno pilotato e inquinato l’attuale società con il facile divorzio e le unioni contro natura. Con lo sfascio della famiglia tradizionale (formata da padre, madre e figli), cellula di una società sana, si scivola nella depravazione di Sodoma e Gomorra.
La festa si è conclusa con il concerto lirico sinfonico della banda “Città di Lanciano” diretta dal M. Milone ed i fuochi pirotecnici.