Se con Povr don Ptrin, due anni fa, Elio Potente, serrano doc
trapiantato ad Arco di Trento, ci ha fatto ridere, quest'anno
con Quant' tèmp jè pèssète ci ha fatto
piangere.... Piangere di nostalgia e per le tante risate, senza
volgarità, che ancora una volta ci ha regalato.
Raccontare dell'enorme successo dello spettacolo potrebbe essere
scontato e si rischierebbe di cadere nella facile retorica. I
migliori commenti sono quelli raccolti fra i tanti che hanno assistito
all'innovativo e riuscito lavoro di quest'anno. Abbiamo preferito.
perciò, dare voce ad Elio Potente, artefice principale
di questo ennesimo successo.
Allora, Elio, come spieghi il successo dei tuoi spettacoli,
diversi, ma sempre graditi e ben accetti al pubblico serrano e
non?
Penso che il motivo principale sia da ricercare proprio nella
diversità della formula dei vari spettacoli. il primo,
Arte più ..Arte, (la Portella anno III n- 6 n.d.r.),vedeva
un viaggio le cui tappe erano la poesia, la pittura e la musica.
Il secondo, Povr don Ptrin, (la Portella anno IV n. 6 n.d.r.),
ha visto a Serra l'esordio del teatro dialettale e della satira
di costume, in cui facevano da padrone il paradosso, l'ironia,
i luoghi comuni e le chiacchiere di paese. Credo che con Povr
don Ptrin abbia colpito anche il fatto che tutto "u chianette"
XXI Aprile si fosse trasformato in palcoscenico con balconi e
flnestre facenti parte integrante dello spettacolo. Il pubblico
oltre che a riconoscersi nelle varie situazioni, penso abbia apprezzato
la ricerca dei termini oramai in disuso, la riscoperta di detti
e proverbi e il sano colorito linguaggio popolare. Lo spettacolo
di quest'anno, Quant' tèmp jè pèssète,
è stato caratterizzato sia dalla struttura particolare:
racconti, brevi atti unici, sketch e canzoni di taglio popolare,
ma soprattutto dagli episodi tratti dalla storia di Serracapriola
e dalla riscoperta dei valori della memoria. Credo, comunque,
che uno dei motivi del riscontro favorevole sia da ricercare nella
bravura degli interpreti, "pescati" tra le socie del
Circolo Femminile o per il Corso: persone che hanno dimostrato
grosse doti espressive.
Altra caratteristica dei tuoi spettacoli è la loro assoluta
gratuità, perché questa scelta?
E' il Culturale Femminile che ha sempre curato l'organizzazione
e che ha fatto questa scelta, che potrebbe anche essere non pienamente
condivisibile per alcuni. Da parte mia, anch'io sono del parere
che la Cultura non abbia prezzo.
A proposito del Circolo Femminile, che cosa credi di aver preso
da esso e che cosa credi di aver dato?
Con il Circolo si è creato un rapporto che ha dato
grosse soddisfazioni sia a me che, credo, al direttivo ed a tutte
le socie. io ho collaborato con i miei lavori inserendomi in una
programmazione culturale mirata e ho ricevuto stimoli, attestati
di stima e tanta amicizia.
E del lavoro di quest'anno, cosa puoi dirci ancora?
Non so se sono riuscito pienamente in ciò che era il
mio obiettivo. Era mia intenzione far emergere da un lato i temi
dell'attaccamento alle proprie radici, ai ricordi, e dall'altro
la condanna degli aspetti negativi, quali il facile pettegolezzo,
le chiacchiere di paese e i falsi rapporti interpersonali. il
tutto, senza tralasciare il puro divertimento. Con l'aspetto storico
ho voluto riproporre fatti realmente accaduti a Serra nei primi
anni del 1900 anche se conditi dalla fantasia e con l'elemento
comune della satira di costume, cosi da farli conoscere al pubblico
giovane e da farli tornare alla memoria agli adulti. Ho cercato
di raccontare episodi legati alla guerra, alla carestia, alla
generosità, all'esaltazione popolare, alle difficoltà
degli amministratori pubblici del tempo e, soprattutto, ho tentato
di ricostruire momenti di vita e cultura contadina dell'epoca.
Devo sottolineare, inoltre, che la struttura dello spettacolo
di quest'anno non era assolutamente semplice da realizzarsi in
cosi poco tempo come è stato fatto. Se il tutto ha funzionato,
il merito va all'intero gruppo, nessuno escluso. Ognuno ha saputo
svolgere al meglio il proprio compito, organizzativo, scenico,
di allestimento, recitativo....
E per il futuro, cosa bolle in pentola?
In Trentino, dove vivo, mi diverto molto a scrivere episodi
e fatti che mi ricordano con piacere Serra. Mi piace ricercare
quel lessico sconosciuto ai giovani, mi piace scavare nel passato,
far riemergere valori e memorie.... Che il frutto di tali ricerche
venga o meno rappresentato, poi non è assolutamente importante.
Per Elio Potente, forse, non sarà importante che il frutto
delle sue ricerche e dei suoi lavori venga rappresentato, ma per
la Cultura a Serracapriola e per il sano divertimento, invece,
è molto bene che sia così.
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