Il teatro di prosa nelle manifestazioni agostane 2009
La parabola di Luigi D'Aceto di Nino di Siro, programmata per il 13 agosto, è stata rappresentata nel Largo Teatro, per ragioni tecniche e organizzative, il 10 agosto.
L'opera si è articolata in sezioni tematiche o capitoli. Ogni capitolo della commedia è stato recitato in forma di monologo, con ironia ed autoironia, da Giggine (Luigi D'Aceto), un serrano 70/80enne, che una sera d'estate, seduto 'nnanz u basc, come un tempo usava, rievoca cittadini e vicende, ispirati alla realtà degli anni 50. In alcuni momenti i ricordi si attualizzano e taluni personaggi rivivono sulla scena. Oltre alla rappresentazione della serranità, l'autore con l'opera ha ironizzato sul teatro filodrammatico, e a tale fine è inserito il suggeritore (personaggio virtuale) nonché ha esaltato il Teatro Classico attribuendone la funzione a due personaggi femminili dell'aldilà (Idotea e Francesca da Rimini).
Il linguaggio è apparso godibile, semplice. In realtà la commedia sottende diverse tematiche e messaggi, di cui alcuni personaggi sono enunciatori: l'istruzione, il lavoro, la diffidenza e la sfiducia verso i politici, la credenza religiosa, la denuncia della superbia e della vanagloria quali disvalori generati dall'ambizione umana. Ed altri ancora.
Nino di Siro ha interpretato il lavoro con la padronanza derivantegli dalla praticaccia di palcoscenico, dallo studio della disciplina del teatro. Giancarlo Mascolo, alternandosi nel ruolo di Giggine, ha recitato i monologhi con assoluta credibilità, rivelando notevole capacità di adeguare la recitazione a nuovi stili richiesti dal monologo. Michele Portincasa ha restituito l'immagine crepuscolare e la psicologia del personaggio con equilibrio affermandosi attore caratterista. I tre giovanissimi esordienti Elisa Portincasa, che ha ricoperto il ruolo di presentatrice e ha librato la voce del cielo, Arnaldo Marini e Federico Velotti, che hanno interpretato i due ragazzi di strada, hanno affrontato i personaggi con impegno, apprezzato dal pubblico. Laura Balice, che ha recitato con accenti veristici anche il ruolo delta figlia di Flcett, e Lorenza Risoldi hanno sostenuto il difficile monologo rispettivamente di Francesca da Rimini e di Idotea, conferendo ai personaggi la complessa caratterizzazione ed imprimendo alla recitazione intensità, ritmo e colore rivelatori degli impulsi e delle sollecitazioni dell'animo delle protagoniste.
L'azione coreografica di Nunzia Morricone ha offerto al pubblico sensazioni indescrivibili per la mirabile armonizzazione della musica e della danza, tese a richiamare alla mente dello spettatore un'epoca ormai lontana. Il giovane ballerino Luca Braccia ha danzato con maestria e levità, sul canto e sulla musica, popolari e malinconici, di Napoletana, celebre aria tratta dall'operetta Scugnizza di Lombardo e Costa.
Il pubblico ha seguito il lavoro, applaudendo a scena aperta alcuni momenti delta rappresentazione. (S. R.)