Tra pochi giorni le sale cinematografiche italiane proietteranno il film Le cronache di Narnia, tratto dal primo dei sette romanzi fantastici di Clive Staples Lewis, dal titolo Il leone, la strega e l'armadio. L'interesse suscitato è enorme, soprattutto perché altri film dello stesso genere, nelle ultime vacanze natalizie, hanno contribuito alla diffusione di libri destinati ad un pubblico adolescente dissuefatto a tali svaghi. La trilogia del Signore degli anelli o la saga di Harry Potter hanno fatto registrare, come è noto, per la gioia di produttori ed editori, sale piene e libri esauriti.
L'occasione è dunque propizia per avvicinare i ragazzi alla lettura e alla scoperta delle nobili origini letterarie che si celano sotto la veste dei racconti fiabeschi e fantastici.
A Serracapriola, presso l'Istituto Comprensivo, da poche settimane intitolato a Giovanni Paolo II, si è svolto sabato 17 dicembre un evento di grande importanza: Paolo Gulisano ha intrattenuto alunni e docenti in una lezione su C.S. Lewis e sulla sua fantastica storia.
Il relatore è uno dei più apprezzati cultori e critici in Italia delle opere del grande scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il Signore degli anelli, di cui ha realizzato nel 2001 la prima biografia italiana, con il volume Tolkien, il mito e la grazia. Nel 2002 ha pubblicato Chesterton & Belloc: apologia e profezia; nel 2005 C.S.Lewis. Tra fantasy e vangelo, entrambi le prime biografie italiane dei tre grandi scrittori inglesi.
Per i ragazzi ascoltare un adulto capace di parlare con dovizia di particolari di quelli che, in questi anni, nel loro nuovo immaginario, sono divenuti veri e propri eroi, simboli di forza, di coraggio, di ardore, è stata una grande sorpresa. Tanto più quando hanno scoperto che le storie raccontate traggono origine da un genere letterario molto noto ed antico, ma, tra i banchi di scuola, non sempre amato: l'epica. Sono apparsi sullo sfondo Ulisse, Achille, Ettore, Enea, Giasone, Dante e in primo piano Frodo, Sam, Bilbo, Gandalf, Peter, Susan, Edmund e Lucy, Aslan, Harry e i suoi amici, che ripetono, in altro tempo e in altro spazio, il viaggio dell'uomo verso la conoscenza del proprio destino, verso il compimento del desiderio del cuore.
Di Lewis, di cui adesso, sull'onda dell'opera cinematografica, si inizierà a sentir parlare, ha colpito la profonda cultura (professore di Lingua e letteratura inglese al Magdalen College di Oxford e di Letteratura medievale e rinascimentale a Cambridge); la storia personale (frammista di dolori precoci e di grandi amicizie, tra cui spicca quella con Tolkien, con il quale si dilettava, nelle fredde sere invernali, in letture reciproche delle storie fantastiche appena scritte); la fecondità artistica (opere narrative, allegoriche, autobiografiche, di critica letteraria e saggistica).
In tutta questa ricchezza letteraria risuonano, con maggior significato, le parole di Lewis con cui Gulisano, dopo le domande rivoltegli dagli alunni, ha salutato gli ascoltatori, con l'augurio di rimanere sempre bambini nel cuore: Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. Torna bambino: chiedi ancora!.
|