NESSUNA REVOCA E TUTTI A CASA

In una sala consiliare stracolma di pubblico. come non si vedeva dall'insediamento della nuova assise municipale, con inizio alle ore 12.00, il 18 novembre 2002 si è tenuto un consiglio richiesto dai consiglieri di minoranza della lista "Rinnovamento e Sviluppo-AIleanza per Serracapriola", (assenti Michele Poppa e Paola Rogato). Un unico argomento iscritto alla discussione: Revoca delibera C.C. n. 18 del 20/O5/2002 ad oggetto: "Protocollo d'intesa tra il comune di Serracapriola e l'O.F.S. di Serracapriola per la realizzazione di un centro di prima accoglienza per extracomunitari" .
   Da segnalare che prima dell' inizio della discussione sull'argomento all'ordine deI giorno, c'è stata una relazione sugli effetti deI terremoto a Serracapriola, tenuta daI responsabile dell'ufficio tecnico deI comune, Antonio Galella (sull'argomento terremoto parliamo in altra parte del giornale).
   Tante. diverse e numerose le motivazioni prodotte dai rappresentanti della minoranza, che hanno dichiarato anche di aver dimostrato di non essere razzisti, a sostegno della loro richiesta di revoca della delibera consiliare riguardante il centro di accoglienza.
   Innanzitutto, all'amministrazione comunale è stato rimproverato di non accettare alcun dialogo con l'opposizione e di essere, quindi, arroccata sulle proprie posizioni di maggioranza in seno aI consiglio. Alcuni esponenti della minoranza hanno anche sottolineato una certa assenza dell'Ordine Francescano Secolare di SerracaprioIa sulla questione del centro di accoglienza. Dopo aver fatto rilevare che l'OFS locale non avrebbe mai preso posizioni ufficiali circa la struttura che si vorrebbe realizzare, dai banchi dell'opposizione è stato anche detto i che l'OFS locale sarebbe intenzionato a tirarsi indietro nel progetto di realizzazione del centro. All'amministrazione comunale è stato poi rimproverato anche di agire in contrasto con quelle che sarebbero le indicazioni della popolazione di Serracapriola. Invitando il primo cittadino del paese ad essere il sindaco di tutti si è parlato anche di priorità negli interventi da eseguire, vista la mancanza o il cattivo stato di tante strutture pubbliche a Serracapriola (strade. teatro, campo sportivo ecc.).
    Quella della maggioranza circa il centro di accoglienza, sarebbe, secondo gli esponenti di minoranza, anche una decisione affrettata e non ben ponderata. In merito alla questione, a detta degli stessi, vi sarebbero altre soluzioni possibili, quali. citate ad esempio. l'uso per la realizzazione deI centro di locali di proprietà della Curia o di associazioni religiose, fra questi la sede dell' ex Istituto Sorelle Corroppoli. Il risultato del referendum cittadino del 18 ottobre, stando a quanto detto dalle fila dell'opposizione avrebbe evidenziato la volontà contraria degli eIettori di Serracapriola alla realizzazione del centro di accoglienza, inoltre, il costo della consultazione elettorale sarebbe stato di circa 17 milioni delle vecchie lire e non di 20.000 euro circa, come detto da esponenti della maggioranza.
   Altra accusa mossa aI sindaco ed alla sua maggioranza è stata in merito all'invito fatto agli elettori serrani di non andare a votare per il referendum. Sarebbe stato, questo, un tentativo di catalogare gli eIettori. Dai banchi della minoranza. quindi, sono state avanzate anche delle proposte alternative alla creazione deI centro di accoglienza. Fra questi suggerimenti, anche quelli di assegnare contributi economici o riservare sgravi fiscali per coloro che a Serracapriola affittano abitazioni a cittadini extracomunitari. Fra le proposte, pure quella di dare una sistemazione adeguata prima ai serrani ed agIi italiani che hanno bisogno di un alloggio e poi pensare agIi extracomunitari.
   Critiche all'amministrazione anche per la decisione di far tenere il consiglio alle 12 di mattina e per gestione del post terremoto a Serracapriola.
   In difesa della scelta operata dall'amministrazione è stato sostenuto che allo stato delle cose, la realizzazione deI centro è ancora al di là da venire, trattandosi, per il momento ancora di una semplice idea lanciata dall'Ordine Scolare Francescano e fatta propria dall'amministrazione. E che comunque, il risultato elettorale del referendum confermerebbe la scelta operata dalla maggioranza di governo cittadino.
   Scontato l'esito della votazione sulla proposta di revoca della delibera: 5 favorevoli alla revoca e 10 contrari.
   Sciolta, invece, per mancanza del numero legale minimo di consiglieri presenti in aula, durante la trattazione del terzo punto iscritto alla discussione, la seduta del consiglio comunale la sera del 29 novembre 2002 durante la quale, il consigliere di minoranza Giuseppe di Carlo ha dichiarato di rientrare a far parte del gruppo politico di Alleanza Nazionale.
   Dopo l'approvazione del regolamento di Polizia Municipale e quello dei passi carrabili (favorevole il gruppo di maggioranza. una astensione e quattro contrari fra le fila dell'opposizione), durante la trattazione della sdemanializzazione ed alienazione di alcuni relitti stradali comunali, verificando il numero dei consiglieri presenti in aula, il segretario ha constatato che 10 dei 17 componenti il consiglio erano assenti: da qui lo scioglimento della seduta. A chiedere la verifica, prima di abbandonare la sala delle riunioni, quattro consiglieri di minoranza che hanno voluto così protestare per l'atteggiamento di alcuni esponenti dell'amministrazione allontanatisi dalla seduta.
    Prima della sospensione della riunione, in merito al regolamento di Polizia Municipale, da parte dell'opposizione è stata chiesta la modifica di alcuni articoli. In particolare si è chiesto che i vigili urbani di Serracapriola siano dotati di mezzi (armi. manganelli ecc.) per intervenire nei casi di bisogno (risse ecc.). Altra proposta avanzata dall'opposizione e bocciata anch'essa ai voti dalla maggioranza riguardava la riduzione del numero di vigili previsti nella pianta organica a quattro unita più il comandante, così da consentire anche un risparmio per le casse comunali.
    Vivace ed animata discussione si è avuta anche in merito al regolamento dei passi carrabili. Un ulteriore balzello sulle spalle dei cittadini di Serracapriola. evitabile perché non imposto dalle leggi, privo di un conseguente adeguato servizio comunale e da rendere comunque su esplicita richiesta dei cittadini e non obbligatorio, a parere dell'opposizione. Un canone obbligatorio per i cittadini perché rientrante nella normativa che regola l'occupazione del suolo pubblico, non un servizio a richiesta e pertanto non facoltativo, da pagare necessariamente se l'immobile utilizzato per rimessa autoveicoli affaccia su suolo pubblico, secondo il gruppo di maggioranza.
   Come detto, la riunione poco dopo è stata sciolta per la mancanza del numero legale.


LA PRECISAZIONE DELL'OFS

In merito all'ipotesi prospettata da alcuni esponenti della minoranza circa un possibile disimpegno dell'Ordine Francescano Secolare di Serracapriola nella progettazione e realizzazione del centro di accoglienza per cittadini extracomunitari. la ministra locale dell'OFS, Iolanda Fiore, ha precisato: "L'OFS di Serracapriola non ha mai dichiarato nulla, ne verbalmente ne in forma scritta, a proposito di un nostro eventuale ritiro dal progetto. Al momento, la creazione del centro è ancora solo un'idea cristiana ed umana. Se e quando vi sarà qualcosa di più concreto, vedremo cosa e come fare e ci comporteremo di conseguenza. Del resto, l'OFS di Serracapriola ha sempre svolto il servizio della carità anche senza strutture".