Dopo la scomparsa del Podestà Castelnuovo l'amministrazione
Comunale di Serracapriola fu retta, per breve tempo, dalla gestione
commissariale del dott. Mario Giannubilo cui fece seguito il 17-5-935
la regolare nomina podestarile del giovane legale dott. Ennio
Falcone figlio del 1" Podestà di Serra, il notaio
Matteo Falcone.
Se l'Amministrazione podestarile del dott. Castelnuovo aveva visto
realizzarsi, in concreto, imponenti opere pubbliche che dovevano
far segnare una svolta decisiva al vivere civile della popolazione
serrana (pubblico macello, edifici scolastici, reti urbane di
acquedotto e fognatura e relativi allacciamenti alle abitazioni,
viabilità rurale, urbana ed extra urbana, campo sportivo
ecc.) la successiva amministrazione del podestà Falcone
doveva registrare fatti nazionali ed internazionali che dovevano
pure essi esercitare un notevole risvolto nella vita dei cittadini.
Il pomeriggio del 2 ottobte 1935 la popolazione serrana, in camicia
nera e non, si radunava davanti la sede del Fascio sita di fianco
alla chiesa di S. Anna, in cima allo stradone De Luca. Erano stati
istallati degli altoparlanti e da Roma giungeva via radio la parola
del capo del govemo Benito Mussolini che si rivolgeva alla popolazione
italiana esaltandone l'orgoglio nazionale al fine di ottenere
sacrifici, prove di disciplina e di eroismo per una oerazione
guerresca tendente ad assicurare agli italiani un "posto
al sole".
In effetti da tutti si sapeva che l'Impero Etiopico, posto tra
le aride colonie italiane in Africa, di Somalia ed Etitrea, offriva
possibilità smisurate per un massiccio insediamento per
la popolazione italiana "sovrabbondante nel patrio territorio".
Le operazioni belliche iniziarono il giomo appresso, 3 ottobre,
ma immediatamente la Società delle Nazioni reagì
decretando le sanzioni contro l'Italia. Altrettanto prontamente
rispose il governo italiano indicendo per il 18 dicembre la GIORNATA
DELLA FEDE con il dono alla Patria degli anelli nuziali, le fedi
di oro. La popolazione serrana, solitamente tanto disincantata
ed avulsa da facili entusiasmi, aliena da passioni politiche,
partecipò alla manifestazione con innsospettato entusiasmo.
Oltre alle fedi nuziali, furono donati gioielli di oro come orecchini,
collane, ciondoli, anelli, oggetti che insieme al valore venale
significavano ricordi affettivi di estremo interesse. Fu donato
oro per circa 13 (tredici) kg. e l'offerta fu tra le più
cospicue verificatesi in provincia.
In Africa Orientale le operazioni belliche cessarono praticamente
con la conquista della capitale dell'Etiopia e la fuga di quell'Imperatore
il 9 maggio 1936.
Alla conquista militare segui immediatamente la conquista civile.
Centinaia di lavotatori serrani, si trasferirono nella terra promessa
andando ad aggiungersi ad altri compaesani in camicia nera o in
tenuta coloniaIe che avevano preso parte alle operazioni belliche
e che essi stessi, lasciato il moschetto, avevano imbracciato
piccone e badile per opere di civiltà. Molti si inserirono
agevolmente nel nuovo tessuto coloniale e vi restarono per anni:
qualcuno vi piantò dimora stabile creandosi famiglia in
loco.
LA GUERRA DI SPAGNA. Era appena cessato il rombo del cannone in
Etiopia che ebbe inizio la guerra civile di Spagna. Con le elezioni
del 1936 le sinistre avevano avuto la maggioranza ed il governo
del paese. Le forze nazionaliste, sostenute dai monarchici e dai
militari, non si rassegnarono al nuovo corso della politica e
reagirono violentemente suscitando un movimento reazionario tra
i reparti di stanza nel Marocco Spagnolo, i quali, al comando
del generale Francisco Franco, passarono nel continente dando
inizio ad una sanguinosa e spietata guerra civile che ben presto
assunse un carattere ideologico internazionale. In aiuto dei franchisti,
cui il governo fascista si sentiva ideologicamente affine, si
affrettò ad inviare in incognito uomini e mezzi. I repubblicani
ricevettero aiuti dalla Russia e dalla Francia mentre da varie
parti di Europa vi affluirono volontari e fuoriusciti.
Anche da Serracapriola, alla spicciolata, chi per ragioni ideologiche
chi per semplice spirito di avventura, partirono per la Spagna
combattenti dalla parte di Franco, numerosi giovani. Purtroppo
uno di essi, Mario Pallotta, non fece più ritomo perché
cadde in combattimento.
Questo primo conflitto internazionale tra fascisti ed antifascisti
si concluse nel marzo del 1939 con la vittoria del genetale Franco,
ma già nel 1938 in Europa si erano addensate le bufere
che ben presto dovevano travolgere tutta l'Europa ed il mondo.
E tra una bufera e l'altra l'Amministrazione podestarile, guidata
dall'avv. Falcone, diede l'avvio ai lavori per la pavimentazione
delle strade del paese. Era un grosso impegno, per tempi tanto
calamitosi, che il Podestà Falcone non doveva vedere giungere
in porto per ché a fine
maggio 1940 trasferiva la propria residenza a Foggia cessando
dall'incarico di primo cittadino di Serracapriola.
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