LE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI FASCISTE
La struttura base delle organizzazioni giovanili del partito fascista fu rappresentata dall'O.N.B. (l'Opera Nazionale Balilla) istituita con la legge 3 aprile 1926 e gerarchicamente dipendente dal ministero dell'educazione nazionale. Essa inquadrava i balilla (ragazzi dagli 8 ai 14 anni) e gli avanguardisti (dai 14 ai 18 anni), mentre le ragazze dipendevano dai fasci femminili almeno fino al 1928. Nel 1930 anche le organizzazioni femminili (piccole e giovani italiane) confluirono nell'O.N.B. e anche i bambini di età inferiore agli 8 anni ebbero tessere con la dicitura "Figli della lupa".
Il 28 ottobre del 1937 il regime decise infine di fondere le due organizzazioni giovanili del fascio, cioè l'O.N.B. e i fasci giovanili di combattimento: da questa operazione prese origine la G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio).
Queste organizzazioni durarono fino al 1944 con l'ultima tessera della rinata "Opera Balilla" della Repubblica di Salò, poi con la caduta del fascismo vennero sciolte e la produzione di tessere cessò.

Il ventennio fascista produsse un numero altissimo di tessere, dato che il regime era caratterizzato da una suddivisione della popolazione in nuclei, corporazioni, associazioni, enti di ogni genere.
Dal 1927 al 1942 gli italiani erano "tutti distintivati e tutti tesserati".
Soltanto all'inizio (1919), quando il partito fascista era in minoranza e si distingueva soprattutto per l'accesa opposizione alle forze di sinistra, le tessere erano naturalmente poche.
La tessera più significativa era quella del P.N.F. (partito nazionale fascista, l'unica formazione politica ammessa).