A sostituire il sig. Centuori e gli altri Assessori effettivi,
i quali si erano resi assenti, un assessore supplente a nome Camillo
Gallo, si era prestato a funzionare da Sindaco.
Egli aveva una età che si avvici nava al mezzo secolo;
di media statura, occhi cerulei, buon capo di famiglia, senza
figli.
La sua funzione era durata tre mesi ed ebbe termine nel 16 luglio
1919 cioè fino a quando tutti gli Assessori rassegnarono
le dimissioni.
Trattava il pubblico con modi gentili, tanto che le persone che
avevano bisogno di assistenza, restavano contente e soddisfatte.
Egli era un tipo buono, ma nello stesso tempo di temperamento
risoluto. Lo aveva dimostrato con un atto energico compiuto in
seguito ad una minaccia fattagli da una Commissione composta da
mutilati di guerra, (minaccia che poteva portare delle serie conseguenze).
Una mattina, di cui non so precisare la data, si presentarono
nell'ufficio comunale, verso le ore 11, il Presidente dei mutilati
di quel tempo accompagnato da altri mutilati e feriti di guerra,
i quali con modi non troppo cortesi invitarono il funzionante
Sindaco Camillo Gallo che era presente nel suo gabinetto a consegnare
ad essi le chiavi del Municipio dicendo che essi avevano diritto
di govemare ed amministrare la cosa pubblica. Il Sindaco funzionante
senza scomporsi e né intimidirsi, rispondeva risolutamente
che le chiavi non le avrebbe cedute mai a nessuno. Mandava a chiamare
immediatamente il maresciallo dei carabinieri (Cicoria Ottorino)
affinché avesse agito contro i promotori di quell'atto
insano commesso verso una Autorità costituita.
Il Maresciallo si recava subito
nell'ufficio comunale cercando con buone maniere e parole di far
desistere i mutilati da quel proposito non legale, né corretto
e li consigliava di andarsene, ciò che fecero senza protestare.
Indi pregava il funzionante Sindaco di non spingere regolare denuncia,
perché quell'atto si doveva considerare partito da menti
giovanili e sconvolte dai fatti di guerra.
E così il fatto accaduto non ebbe seguito.
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