Nel 19 luglio del 1914 si tennero le elezioni amministrative che
furono combattute con sommo accanimento tra le due solite fazioni
in lizza: quella al potere capeggiata dal solito Alfredo de Luca
e quella all'opposizione capeggiata dal tandem Gatta-De Nardellis
che era fortissima e ben preparata. I risultati furono quanto
mai significativi: 11 eletti del partito al potere; 9 fra quelli
del partito all'opposizione che all'opposizione rimase.
Maggior suffragato e candidato alla poltrona sindacale, il geom.
Fortunato Cardascia, un nome quasi nuovo nell'agone amministrativo.
Fu eletto legalmente nella seduta consiliare del 19 agosto, in
piena calura, e gli furono affiancati, nella qualità di
Assessori i sigg. Giacinto Centuori, assessore anziano, Angelo
Gariele, Antonio D'Adamo e Camillo Gallo.
Sopiti gli odi ed i rancori scatenatisi nel corso della battaglia
elettorale, il novello Sindaco impresse un carattere decisamente
più democratico alla sua amministrazione, nel senso di
una maggiore comprensione e rispetto delle esigenze del popolo.
Alla finanza comunale fu imposto un deciso giro di vite tanto
da essere criticato come "il soverchio che rompe il coperchio".
Di rilievo, nel corso dell'Amministrazione Cardascia i lavori
di pavimentazione del marciapiedi, con basole di Apricena, antistanti
le abitazioni di Corso Garibaldi, nonché l'inizio dei lavori
di costruzione degli edifici scolastici, lavori che purtroppo
si dovevano successivamente interrompere a causa del conflitto
mondiale quando si era appena giunti all'imposta
delle volte del 1° piano.
Il Sindaco Cardascia durò fino al 15 aprile del 1917, in
piena guerra, giorno in cui un male repentino lo sottraeva al
numero dei viventi fra il vivo cordoglio e rimpianto dei colleghi
dell'Amministrazione Comunale e dell'intera popolazione che aveva
avuto modo di apprezzare le doti di rettitudine e di democraticità
del suo Primo Cittadino.
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