La deviazione della Strada Nazionale N.16 "Adriaticà"
avvenuta agli inizi degli anni sessanta contribuì ad isolare il nostro
paese dal resto dell'Italia. Soprattutto il flusso dei camion si spostò
sulla nuova Statale 16 Litoranea. Prima che ciò avvenisse, quando
L'ANAS stava eseguendo i primi rilievi per il progetto del nuovo tracciato
verso il litorale, con l'intento di eliminare il centro abitato di Serracapriola,
il Consiglio Comunale del 20/4/1955 approvò un ordine del giorno.
firmato dal Sindaco-Presidente Primiano Magnocavallo, dal Consigliere
anziano Gustavo De Luca, dal segretario comunale Arturo Galelli,
e presentato dall'Assessore ai Lavori Pubblici Geom. Raffaele Giannubilo.
ln questa delibera (riportata in sintesi). tra l'altro, si riconoscevano
i motivi per cui avveniva la deviazione della Statale 16:... 1) in rapporto
alle esigenze moderne le grandi arterie di comunicazione devono collegare
i grossi centri con percorsi brevi e comodi, trascurando quelli piccoli:
2) l'esigenza di eliminare due forti pendenze per l'accesso a questo centro
abitato nonché la necessità di evitare zone franose. Ma tutto
questo non trova giustificazione poiché tra Foggia e Pescara e tra
S .Severo e Termoli, tra cui è situata Serracapriola, non esistono
altri centri importanti la cui necessità di collegamento impone la
progettata deviazione. Per l'eliminazione delle due forti pendenze nei pressi
di Serracapriola è sufficiente la deviazione a lieve declino, a sud-est
del centro abitato con sviluppo verso lo scalo di Chieuti-Serracapriola.
Considerato che nella deprecabile ipotesi dell'esecuzione della progettata
deviazione questo centro che non ha demeritato nel campo culturale economico
e produttivo verrebbe a subire danni notevoli ed essere ostacolato in ogni
possibilità del futuro sviluppo nel quadro delle attività
nazionali; Decide - Far voti all'On. Ministero dei Lavori Pubblici e all'ANAS
perché accolgano la richiesta nell'interesse reciproco dello Stato
e del Comune. - Chiedere ai Parlamentari concittadini On. Gustavo De
Meo ed On. Ernesto De Marzio in gruppo con i parlamentari del
collegio S.E.On. Pio Petrilli e, sen. Alfonso Di Giovane un
cumulativo ed efficace intervento per la migliore soluzione del problema.
Ma l'indirizzo, oggi ancora più valido, era ed è quello
di allontanare i centri urbani. nel limite del possibile, dalle grosse arterie
di comunicazione (superstrade e autostrade) per motivi di inquinamento e
vivibilità. Anche le pompe di benzina (in altri posti si è
già provveduto) dovranno essere posizionate fuori dal centro abitato.
Quindi la strada che attraversa Corso Garibaldi, così declassata,
avrebbe dovuto essere meno trafficata. I camion, infatti, non si vedono
più, ma auto e trattori aumentano di numero. Le case automobilistiche
straniere e la Fiat, in concorrenza fra di loro, sfornano nuove vetture
che sono in esubero in rapporto alla popolazione che diminuisce per i noti
motivi. L'automobile di grossa cilindrata ha sostituito l'utilitaria che
viene tenuta come seconda macchina da usare in paese. Ogni famiglia "deve"
possedere, a volte facendo il passo più lungo della gamba,
almeno due macchine e qualche scooter se c'è il figlio adolescente.
Con questo si vuole scoraggiare non l'uso sano di questo mezzo, indispensabile
per il lavoro e per le esigenze della vita odierna, ma quello sconsiderato
che se ne fa a mo' di giocattolo lussuoso. L'abitudine di mostrarlo anche
per brevi spostamenti o addirittura per transitare su e giù lungo
il corso è quasi di tutti. I pochi pedoni che di proposito, dopo
il lavoro, lasciano l'auto in garage, per passeggiare o per fare shopping
a piedi devono subire lo smog, causato dai tubi di scarico, che in rapporto
al numero degli abitanti è pari se non superiore a quello dei grossi
centri. Ma nelle città, nonostante le evidenti difficoltà,
si prendono provvedimenti (vedi il divieto di transito stabilito ultimamente
in molti centri italiani) e i bambini hanno i loro spazi sicuri per giocare
fra il verde dei parchi e delle ville. Nel nostro paesino di poche anime,
percorribile a piedi in pochi minuti, invece il problema viene ignorato
e i bambini restano in balia del traffico continuo e disordinato o per giocare
trovano spazi inadeguati, come quello del terreno comunale di via Magenta,
fra erbacce alte più di un metro, immondizia, carcasse d'auto e rifiuti
di ogni genere. Le autorità politiche che da una parte parlano demagogicamente
di turismo, dall' altra, nell' arco dell'anno a mala pena chiudono al transito,
d'estate, per venti giorni circa, la strada centrale di Corso Garibaldi.
La motorizzazione in sé, da non demonizzare se sfruttata correttamente,
dà lavoro a tanti operatori del settore che possono aumentare con
l'evoluzione delle varie specializzazioni sui futuri autoveicoli, più
ecologici degli attuali. I meccanici Ettore Corroppoli, Michele
De Iudicibus, Francesco Di Siro, Matteo Fratello &
i figli Ernesto e Leonardo, Gliatta Antonio, l'elettrauto
Saverio Scamazzo, i carrozzieri Consalvo De Marco, Giacci
& Francioso, Murolo & Velotti, Cosimo Damiano Saracino,
nonché i gommisti Michele Di Cesare, Enrico Valente,
Giovanni Silvestris & i figli Angelo e Ernesto
con officina-blu e negozio di autoricambi, sono tutti, con competenza, al
servizio degli automobilisti, degli agricoltori-trattoristi e dei camionisti
Domenico Carafa, Carlo Cardascia, Luigi Cerri, Ennio
Iacicco, Domenico e Alberto Orlando e altri. Alla Fiat
di Termoli (nata nel 1971), dove si costruisce il motore della Punto, tra
gli oltre 3000 dipendenti, lavorano anche circa 40 serrani.
Per il trasporto un servizio efficiente viene assicurato dal 1988 da
Michele Caccavone che con la sua Agenzia di Autonoleggi & Viaggi si
prodiga per incrementare anche il turismo nel nostro comune. Il suo impegno
a volte è vanificato per la mancanza di strutture e di collaborazione.
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