Il territorio di Serracapriola è di circa versure 10.483 (secondo il vecchio catasto) o ettari 12.941 (da Serracapriola A. S. S. di Alfredo de Luca – 1915-).
   Dal censimento del 1990 la superficie utilizzata a coltivazioni risulta di ha 8.004,60: 572 aziende 6.669,11 ettari a cereali (di cui 564 aziende per 6.307,29 ettari a frumento); 87 aziende con 609,90 ettari in totale a coltivazioni ortive; 14 aziende per 150,91 ettari a foraggere avvicendate; 83 aziende con 87,39 ettari a vite; 664 aziende per 1.152,11 ettari a olivo; 3 aziende con 8,60 ettari totali a frutteti. 
   Dal censimento del 2001 (i cui dati sono stati forniti dal tecnico agrario Michele Gagliardi tramite l’impiegato amministrativo Nicola Tammarino, entrambi dell’Ufficio Agricolo di zona di Serracapriola, soppresso nel 2011): nella superficie dell’agro di Serracapriola di ha 12.949,09 risultano investiti: 10.416,05 ettari a semina, di cui ha 7.621 a frumento (ha 9.000 nel 1.999); ha 1.200 a olivi; ha 260,72 a viti; ha 186,68 a prati e pascoli; ha 514,83 a boschi; 370,81 ettari a superficie non utilizzata. 
   Non essendo ancora pervenuti i dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura del 2010, da un calcolo approssimativo, nonostante l’eccessivo calo demografico del paese, le aziende agricole sono aumentate. Aumento forse dovuto al frazionamento delle grosse proprietà date agli eredi.
                                          COLTURE DELLE AZIENDE
   Le aziende che caratterizzavano l’ambiente rurale di Serracapriola utilizzavano i terreni, come attività primaria, a semina di frumento, a olivi e a viti. Spesso negli oliveti, dove non dovevano mancare gli alberi da frutto, c’erano anche le vigne e l’orto. Nella casa del nostro contadino non doveva mancare l’indispensabile: il grano, l’olio e il vino. La coltura dell’olivo era importante, tanto che si diceva “a culè nére ppèr’i pàlle”, lo scarso raccolto del grano veniva bilanciato da quello delle olive. E tutti o quasi tutti, coltivatori e non, dovevano avere almeno un piccolo oliveto. 
   Oggi è venuta meno la coltivazione della vigna che richiede molto lavoro ed è scomparsa la coltura ortiva. Dai 25 coltivatori di superfici vitate in produzione condotta del 2003-2004 siamo passati a 10 viticoltori del 2015: Caccavone Donato, D’Auria Franco, de Simone Romano, di Carlo Giuseppe, Ferrero Agostino, Ferrero Nicola, Ferrero Vincenzo, Padovano Fortunato, Petrazzo Antonio Matteo, Ruberto Raffaele. Non solo, ma in un paese al 10 dicembre 2015 di 3.967 abitanti (1.762 famiglie) a maggioranza pensionati, molti terreni, non essendoci un ricambio generazionale per coltivarli, vengono venduti ad acquirenti forestieri.