Il Crocefisso "delle Stimmate" di San Pio a Serracapriola: ancora una volta il convento veicolo di un possibile turismo religioso nel nostro paese
    Nei giorni 25-28 Gennaio 2009, i fedeli di Serracapriola hanno potuto ammirare e contemplare lo storico e prezioso Crocefisso del coro dell'antica chiesetta dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo.
    Giunto dalla città garganica, alle ore 13,00 di Domenica 25 Gennaio, il Crocefisso è stato accolto, con grande entusiasmo, dalle Autorità e dal popolo convenuto numeroso in piazza Castello. Presenti i Sindaci di Serracapriola e Chieuti, accompagnati da componenti dei rispettivi Consigli comunali, con il servizio d'ordine del locale Comando Carabinieri, coadiuvato dal corpo dei Vigili Urbani, dopo il rito religioso dell'accoglienza, la sacra Immagine è stata accompagnata processionalmente nella chiesa "S. Maria della Grazie" dei frati Cappuccini.
    Per tre giorni, i fedeli di Serracapriola e di Chieuti si sono avvicendati, con esemplare devozione e fede, nella chiesa del Convento, seguendo i riti e le preghiere animati dai frati Cappuccini per lo straordinario evento; ma, direi soprattutto, per parlare in silenzio al Martire divino: dal cuore dell'uomo al Cuore trafitto del Signore!
    Una particolare menzione merita la visita degli alunni delle scuole Elementari e Medie di Serracapriola e di Chieuti, accompagnati dal Preside e dagli insegnanti: tutti sinceramente interessati, attenti e, perché no, anche emozionati e commossi di fronte al Crocefisso tanto venerato ed amato da San Pio.
    Ma perché questa straordinaria "Peregrinatio Crucis"?
    Essa è stata voluta dai Cappuccini della "Provincia di S. Angelo e Padre Pio" (toccherà tutti i Conventi, da Gennaio a Maggio) per commemorare il 90° anniversario della stimmatizzazione di S. Pio (20 Settembre 1918) e il 40° del suo beato transito (23 Settembre 1968).
    Il Crocefisso della "Peregrinatio", infatti, è da considerarsi come il "testimone silenzioso" della impressione delle stimmate visibili e sanguinanti nelle mani, nei piedi e nel costato, che S. Pio portò per cinquant'anni.
    "Testimone" e non "autore", per così dire, (come qualche volta si pensa) della stimmatizzazione di S. Pio, perché è vero che tutto si compì nel coro dell'antica chiesetta dei Cappuccini di S. Giovanni Rotondo, davanti a questo Crocefisso che domina lo spazio dall'alto della grata sulla quale era ed è tuttora fissato; ma, è anche vero che le stimmate fecero seguito all'apparizione di un "misterioso personaggio... che aveva le mani ed i piedi ed il costato che grondava sangue”. S. Pio udì poi queste parole: "Ti associo alla mia Passione". Terminata la visione, il santo Cappuccino si trovò le mani, i piedi ed il costato trafitti e grondanti sangue.
    Di quello che avvenne, nel coro della chiesetta dei Cappuccini, la mattina del 20 Settembre 1918, mentre S. Pio era raccolto in preghiera di ringraziamento dopo la celebrazione delia S. Messa, abbiamo due fondamentali testimonianze date da lui stesso, a distanza di circa tre anni l'una dall'altra. La prima è costituita dalla lettera scritta al suo Superiore Provinciale e Direttore spirituale, P. Benedetto Nardella, il 22 Ottobre 1918 (ad un mese dall'evento) [Vedi: Padre Pio da Pietrelcina, Epistolario, vol. I pp. 1093 ss. ]; la seconda, invece, è rappresentata dalla sua testimonianza, resa sotto giuratnento, al Visitatore Apostolico, inviato dal S. Offizio, Mons. Raffaello Carlo Rossi, vescovo di Volterra, il 15 Giugno 1921 (a circa tre anni dall'evento) [Vedi: Francesco Castelli, a cura, Padre Pio sotto inchiesta. L’autobiografia segreta. Edizioni Ares, Milano 2008, p. 220].
    I due racconti differiscono per alcuni particolari, anche molto importanti, circa la specifica finalità delle stimmate e la speciale "vocazione" di San Pio a collaborare con il Signore, attraverso la sofferenza, "per la salvezza dei fratelli" ("corredimere"); ma non suggeriscono alcuna diretta relazione tra la stimmatizzazione e il Crocefisso del coro delia chiesetta, oggetto dell'attuale peregrinatio.
    Ciò chiarito, non appare, però, affatto esagerato vedere in quel Crocefisso il "testimone silenzioso" dell'evento straordinario delle stimmate e certamente l'immagine del Cristo in croce più cara a San Pio da Pietrelcina.
   

Padre Osvaldo Carrahs,
    guardiano convento "Padre Pio giovane"
    Serracapriola