conventoNella presentazione del libro di P. Luigi Ciannilli, fr. Mariano Di Vito, Ministro Provinciale OFM Cap, scrive: "Raccontare la storia di un nostro convento è come ripresentare a noi stessi e a quanti ci incrociano sulla loro strada la freschezza ed il fascino di quel Francesco d'Assisi, che non ha mai smesso di "disturbare" le certezze dei suoi figli.
 I nostri primi conventi, e Serracapriola è tra questi, 1536, erano pensati e costruiti per manifestare nella sobrietà delle linee e degli ambienti, insieme alla armoniosa, semplice e funzionale ripartizione degli spazi, la forma di vita dei frati minori cappuccini, che nella creativa e dinamica fedeltà al primitivo ideale francescano, volevano portare tra il popolo di Dio la testimonianza austera e rigeneratrice del Vangelo".

 Per quel che concerne la storia e la descrizione dei luoghi, rinviamo il visitatore alla documentazione riportata nelle rispettive pubblicazioni da P.Ilario da Teano. P. Luigi Ciannilli, Cipriano De Meo e Stanislao Ricci, mentre in questa sede tenteremo di organizzare una visita virtuale con la documentazione che man mano avremo a disposizione.
 Il Convento, che dista circa 1,5 Km. dalla piazza principale del Centro Storico sulla strada che porta allo scalo ferroviario, fu fondato nel 1531, e nel 1567 fu oggetto di atti vandalici da parte dei turchi. La Chiesa, costruita contemporaneamente al convento, fu consacrata il 13 giugno 1703 e dedicata alla Vergine delle Grazie, di cui troviamo, sull'altare maggiore, il miracoloso simulacro, oggetto di venerazione da parte dei cittadini sia di Serracapriola che di Chieuti. Per la legge di soppressione degli Ordini Religiosi, emanata da Gioacchino Murat il 7 agosto 1809, fu chiuso nel 1810 e riaperto nel 1817 col ritorno dei Borboni a Napoli. Fu chiuso di nuovo nel 1867 per una seconda legge di soppressione degli Ordini Religiosi del 7 luglio 1866, riaperto nel 1880 dal P.Mariano da S.Nicandro Garganico e nel 1886 fu comprato dal p.Francesco M. da Gambatesa. Il convento di Serracapriola riprende, a fine secolo e ad inizio del 1900, la sua funzione di luogo di formazione, che era stata una sua prerogativa preminente anche nel passato.
 Nel corso degli anni la chiesa è stata ristrutturata e modificata nei suoi arredi sacri ed in particolare, sulla base dei dati forniti dai vlumi già citati, va ricordato che:

  • nel 1893, per volontà del Superiore P. Francesco Maria da Savignano, fu costruita a nord l'ala che comprende la cantina, la loggia e la biblioteca;
  • nel 1926, Superiore P. Francesco da S. Giovanni Rotondo, fu pavimentata la chiesa e installato l'impianto elettrico e inoltre furono acquistate le statue di S.Francesco e S.Antonio;
  • nel 1928 il P. Evangelista da S. Marco in Lamis pavimentò i corridoi del Convento, mentre il P. Leonardo d'Ascoli Satriano realizzò l'impianto idrico collegato all'acquedotto pugliese.
  • nel 1936, subentrato al P. Leonardo, P. Placido da S.Marco in Lamis, superiore della casa, provvide, durante il suo triennio, a sostituire con la pietra la scalinata in legno che dalla sacrestia porta al piano superiore e fece dipingere dal Prof. Pinati, il Crocifisso con S.Francesco col panorama dell'entrata in chiesa e del piazzale così come era in quel tempo.
  • nel 1941, Superiore P. Ilario da Teano, fu sostituito l'altare di legno con uno di marmo di Gennaro Limatola di Foria. Il pittore Amedeo Trivisonno di Campobasso, coadiuvato dal pittore serrano Nicola Bucci, decora ed affresca la chiesa.
  • nel 1950 piazza P.Pio ebbe una sua prima sommaria sistemazione per iniziativa del P.Michele Mastromarino, giovane sacerdote, che con un cantiere scuola, abbassò il livello del terreno in modo da non scendere più due gradini per accedere al convento e alla chiesa.
  • nel 1954, ricorrendo il primo centenario della definizione del domma dell'Immacolata Concezione (8 dicembre 1854), il P.Lucio di Siro vi eresse la cappellina della Madonna di Lourdes e curò la piantagione dei cedri, offerti dal vivaista Don Ciccio Marrone di Melito di Napoli.
  • nel 1970, Superiore P. Eugenio da Montefusco, la chiesa diventa Santuario e, nel 1972, Parrocchia.
  • il 2/7/1971 la splendida tavola ad olio di Francesco da Tolentino (che raffigura la Madonna delle Grazie, il Bambino e S.Giuseppe, incoronati dal pittore con delicate aureole dorate) subisce una nuova incoronazione posticcia che stravolge l'opera d'arte.
  • nel 1991-1997, Superiore e Parroco P. Luigi Ciannilli, l'altare maggiore del Limatola viene smontato, rimontato e addossato alla parete terminale della chiesa. Il presbiterio viene pavimentato con granito e rinnovato il tamburo. Vengono sostituiti i vecchi banchi con i nuovi in castagno e eliminate le mense degli altari laterali per creare spazio. Infine viene rinnovato l'impianto dei microfoni e dell'illuminazione di tutta la chiesa.
  • nel 1998. Con il Superiore e Assistente Regionale OFS P.Antonio Belpiede, la chiesa accoglie la nuova statua in legno del Beato Padre Pio giovane.
  • il 1° settembre 1999, il convento cessa la sua attività parrocchiale e viene trasformato in Casa di Accoglienza.