Studio "Bramante - M.G. Marinelli" - 31 dicembre 2006;

il problema, come torno a ripetere, non sono i mezzi presenti o meno sul nostro territorio, (certamente più si potenziano o si rinnovano quelli esistenti e meglio è per chi li utilizza), ma il grande macigno è il sensibilizzare il territorio alla comunicazione via internet.

Colgo l'occasione per porgere gli auguri per un Felice Anno 2007


Indubbiamente il problema è più che centrato, ma il grande macigno (che risulta spostato più verso il sud), se non può essere rimosso, va almeno frantumato, sia pure con piccoli interventi.
  La situazione attuale non è diversa da quella medievale, quando tutto dipendeva da quei pochi che sapevano leggere e scrivere. Oggi (dobbiamo ammetterlo) le pubbliche amministrazioni (dalle Università alle amministrazioni comunali), per quel che concerne la comunicazione via rete, dipendono dai "moderni scrivani" e, paradossalmente, questa situazione fa comodo a tutti.
   In passato lo "scrivano" svolgeva la sua funzione all'angolo delle strade, organizzato con sedia, tavolino, carta, penna e calamaio. Oggi si organizza in società e spreme soldi ai moderni "analfabeti" che, come allora, non sono in grado di verificare se il contenuto dello scritto corrisponde a quanto è stato detto a voce.
  Se ci colleghiamo al sito della Soprintendenza archivistica per la Puglia e passiamo al patrimonio documentario dei Comuni, ci rendiamo conto che, facendo click su Foggia e poi su Serracapriola, si arriva alla pagina del Comune di Serracapriola, dove oltre all'indirizzo del Comune, troviamo il link www.capitanata.it/citta/serracapriola che in passato portava al "sito ufficiale di Serracapriola" (misteriosamente scomparso), ma oggi porta ad una pagina di Foggia.
   Ovviamente questa situazione caotica non si limita al Comune di Serra, basti pensare che il sito del Comune di Bari è finito a "Striscia la notizia" per aver indicato Bari quale luogo di nascita di San Nicola, ma di certo sta ad indicare che nessuno controlla il contenuto dei siti.
  Risulta evidente che il primo a contrastare il processo di alfabetizzazione è lo "scrivano", ma, per fortuna, esiste in ognuno di noi l'esigenza di rendersi indipendente. Mi piace ricordare quell'analfabeta che era costretto a ricorrere al parroco per farsi leggere le lettere del figlio e aveva notato che il parroco, prima di leggere, "inforcava" gli occhiali. Un bel giorno, stanco di dover dire sempre grazie, si recò dall'ottico per comprare gli occhiali. L'ignaro ottico, dopo aver provato inutilmente una serie di lenti, chiese "ma sai leggere?" e l'analfabeta "è chiaro che no, altrimenti per qual motivo dovrei comprare gli occhiali!"

   Tornando alla tecnica della frantumazione del "grande macigno", io penso che l'unica via percorribile sia quella dei piccoli passi: chiunque può, deve dare il proprio contributo, anche se lo ritiene trascurabile. Ritorna l'esempio del ramoscello, che da solo si spezza facilmente, ma se viene legato ad altri simili, può formare un fascio che offre una resistenza imprevista.
   Un esempio ci vien dato dal sito serracapriola.net.
Avviato nel 1998, nell'ambito di una ricerca nazionale, sotto gli sguardi scettici degli accademici, con il solo olio di gomito (estremamente diluito nel tempo), il sito ha raggiunto il primo posto nei motori di ricerca. Evidentemente risulta molto visitato, ma dimostra che il sito di un Comune è semplicemente una moderna "bacheca" che può essere gestita a costo zero, che può essere letta in tutto il mondo, ma deve essere aggiornata solo da chi è interessato alla diffusione delle notizie.

   Per motivi di ricerca, ho proposto una convenzione tra il Comune di Serra ed il Politecnico di Bari, in cui è previsto un corso a distanza gratuito per chi desidera imparare a leggere e scrivere su Internet, ma, nonostante la Giunta Comunale si sia mostrata favorevole, come dimostra l'intervento del Sindaco nella riunione del 6 dicembre 2006, ad oggi tutto sembra fermo, probabilmente per una trappola burocratica.
   Per chi crede nell'operazione SerraWeb vale il motto "tempo e pazienza", per fortuna il passaggio ad Internet è irreversibile. Io penso che un passo importante sarà l'installazione di qualche webcam che mostri, in tempo reale, il paese come avviene altrove, ma non escluderei neppure qualche webcam all'interno di edifici monumentali o esercizi commerciali, come quella installata nel nostro laboratorio, che svolge un'ottima funzione di antifurto.

Antonio Daddabbo - 2 gennaio 2007