Antonio Daddabbo: Il ruolo strategico di Internet per veicolare il "made in Serracapriola"

Secondo dati statistici, nelle nostre case, il computer sta sostituendo il televisore. Insomma l'uomo contemporaneo non si contenta più di poter scegliere tra vari programmi, ma avverte la necessità di decidere cosa vedere anche all'interno degli stessi programmi.

Spostando l'attenzione sul settore commerciale, la nuova situazione si manifesta pienamente: più che essere bombardato dalla pubblicità televisiva (che spesso risulta controproducente) l'utente preferisce utilizzare la rete per le proprie scelte commerciali.

Nel settore informatico, sarebbe poco o niente se si dicesse che il problema è stato già risolto!

Se si desidera acquistare un computer (o un suo componente) è sufficiente scrivere su un motore di ricerca, come Google, la parola "computer" e si apre una pagina "immensa". Supponiamo di scegliere "Apple computer": con un click, entriamo in un vero e proprio negozio virtuale, dove abbiamo la possibilità di scegliere, analizzando i singoli prodotti e i relativi prezzi, senza sentirci osservati e controllati. Per l'acquisto è sufficiente un click e riempire una scheda. Il prodotto ci arriva a casa anche entro 24 ore. Il pagamento può essere fatto con carta di credito o alla consegna.

Se invece ci spostiamo nel settore agricolo e, per esempio, scriviamo "olio d'oliva", troviamo anche qui una serie di link, ma c'è qualcosa di diverso.
Sul sito Apple, ci rendiamo facilmente conto che la pagina web è stata redatta con professionalità : non solo i prodotti ci vengono presentati con tutti i particolari accattivanti, ma esiste un'aperta sfida alla concorrenza con una serie di scenette a dir poco divertenti, a prescindere dalla pubblicità.

Perché non succede la stessa cosa nel settore agricolo?

La risposta è semplice: nel primo caso le pagine sono state scritte da informatici che vogliono vendere i propri prodotti (informatici), nel secondo caso si tratta di informatici "pagati" per pubblicizzare un prodotto che non conoscono e per la cui diffusione non sono motivati .

Se poi, sempre su Google, oltre a "olio d'oliva" scriviamo "serracapriola" troviamo i primi siti che riguardano la produzione di olio in Puglia e, già al quarto posto, una pagina del nostro sito "serracapriola.net" dal titolo L'albero sacro.
Appare evidente che se a Serra qualcuno si fosse interessato di propagandare la produzione e la vendita dell'olio d'oliva, così come c'è chi si interessa di divulgare l'immagine del paese, il sito sarebbe apparso al primo posto!

Potrebbe apparire scontato l'affidamento della pubblicità dei prodotti serrani all'attuale sito, ma va ricordato un antico proverbio che recita "l'occhio del padrone ingrassa il cavallo": solo il diretto interessato è in grado di fare la pubblicità al proprio prodotto, non solo perché è la persona più motivata, ma perché conosce più degli altri (e, quindi, è in grado di comunicare) la propria azienda, specie se piccola. Per la pubblicità su Internet occorre un "piccolissimo" computer, un camera digitale di "bassissimo" costo ed il collegamento alla rete (lo spazio Web è gratuito): non ci sono costi di produzione ed ogni aggiornamento può essere fatto in tempo reale.

Una volta i serrani, all'imbrunire, si recavano al n. 81 di Corso Garibaldi, al negozio dell'unica fruttivendola Grazia Gabriele ("Greziucce"), per acquistare gli ortaggi (molto richiesta era "A'NZÈLÈTÈLL", una varietà di lattuga dalle foglie piccole e strette), che i "i verdumére" portavano con gli asinelli bardati di "spertun" (dalla fabbrica al consumatore, senza intermediari e senza spese aggiuntive). Ci si preoccupava persino della provenienza della verdura (con quale acqua veniva innaffiata?) e "Greziucce" faceva da garante.

Oggi, per esempio sul sito web di un oleificio, si potrebbero collegare delle WebCam (che sarebbero anche degli ottimi antifurto) e far assistere in diretta alla produzione dell'olio ed al funzionamento dell'azienda. Si tratterebbe di un ritorno, in chiave moderna, all'artigiano che lavorava con la bottega aperta sulla strada e, in questo modo, si faceva pubblicità.

Per la vendita e la consegna (in tempi rapidi) del prodotto, ancora una volta, i negozi on-line di prodotti informatici insegnano: oltre un certo costo la spedizione è gratis.

Bari, 15 dicembre 2006

Antonio Daddabbo